Il capitano bluceleste racconta gioie e fatiche della lunga “cavalcata”
“Un grande orgoglio rappresentare la squadra e la mia città”
LECCO – Luca Giudici, classe 1992, nato a Erba ma cresciuto a Imberido di Oggiono, centrocampista di sinistra. E’ lui il capitano dei blucelesti con i quali ha scritto una vera e propria pagina di storia della Calcio Lecco centrando una promozione in serie B attesa da 50 anni e conquistata domenica al Rigamonti Ceppi contro il Foggia.
Una vita dedicata al pallone come quella di tantissimi giovani, dai primi calci in oratorio, passando per le giovanili, poi i campi di periferia nelle serie minori tra gioie, fatiche e delusioni, fino alla promozione in Serie B.
Quel sogno, accarezzato per settimane nononstante i “bookmakers” davano i blucelesti per sfavoriti, è diventato realtà. Il Lecco di capitan Giudici ce l’ha fatta.
Due giorni dopo la vittoria, l’emozione è ancora tanta: “Non avrei mai pensato ad inizio stagione di raggiungere un risultato simile. Eppure… ce l’abbiamo fatta. Tutti insieme siamo riusciti a centrare questa storica promozione”.
Dal giardino di casa alla serie B
Un lungo percorso calcistico quello compiuto dall’oggionese, mosso da una passione infinita per il calcio, che Giudici, come tanti altri giovani, ha coltivato sin da bambino.
I primi calci nel giardino di casa insieme al padre, poi all’oratorio. “A 6-7 anni ho iniziato la scuola calcio a Oggiono, ho fatto tutto il settore giovanile sempre tra le fila dell’Oggiono fino all’esordio in prima squadra in Promozione – ricorda – A 17 anni sono passato all’Ardor Lazzate esordendo nel campionato di Eccellenza nel 2011 sono approdato alla Caronnese in Serie D. Il passaggio al mondo del semi-professionismo è stato difficile. I primi due anni sono stati tosti, un salto di categoria che si sente. Una passione che diventa lavoro, ti devi allenare tutta la settimana, due volte al giorno. Insomma, per me è stato difficile, più mentalmente che fisicamente. Alla Caronnese però ho avuto la fortuna di incontrare un grande allenatore, Marco Zaffaroni (che oggi allena il Verona in serie A, ndr) che mi ha aiutato a cambiare mentalemente e la percezione delle cose. In tre anni abbiamo fatto un grande lavoro e i miei miglioramenti sono stati notevoli”.
Alla Caronnese Giudici è stato sei anni, l’ultimo con Marco Gaburro allenatore. Poi l’esordio in serie C con il Monza. “Un’altro passaggio di categoria che ovviamente temevo, ma è andata benissimo. Anzi, quella in biancorosso è rimasta una delle più belle sia a livello di squadra che personale”.
Successivamente Giudici va in prestito al Giana Erminio e poi al Lecco, con i blucelesti che lo acquistano nel 2020, prestandolo alla Carrarese per la satgione 2020/2021.
“Alla Carrarese son stati sei mesi difficili anche a causa di alcuni infortuni – racconta il capitano – Poi sono tornato a Lecco, ed è ciò che speravo. Volevo dimostrare di non essere quello della stagione passata, perchè sapevo di poter dare molto più”.
Capitano della squadra
La nuova avventura in bluceleste per Giudici inizia nel migliore dei modi con la fiducia di mister Foschi che gli consegna la fascia di capitano. “Ho accettato con grande entusiasmo, per me, lecchese doc, giocare per il Lecco e indossare la fascia è motivo di grande orgoglio ma allo stesso tempo sapevo di avere molta responsabilità. Da capitano devi essere d’esempio sia in campo che fuori e devi sapere gestire ogni situazione anche nei momenti più difficili. Però sono contento di rappresentare la squadra, oggi più che mai”.
Domenica dopo la vittoria contro il Foggia, Giudici ha sollevato esultante la coppa della Lega Pro Serie C circondato dalla squadra e dalla società: “Siamo arrivati alla finalissima concentrati nonostante le polemiche per destabilizzarci – commenta – Durante l’anno abbiamo imparato a non lasciarci influenzare dalla chiacchiere e grazie anche al mister siamo riusciti a concentrarci su noi stessi. Così è stato domenica: ci siamo chiusi negli spogliatoi, isolandoci dal mondo esterno. Sapevamo di aver preparato al meglio la partita. Ci siamo fatti trovare pronti e il risultato è arrivato”.
Una vittoria di squadra guidata da mister Luciano Foschi: “Quando è arrivato il clima non era dei migliori, l’umore era abbastanza a terra. Ma il Mister è stato bravo a leggere la situazione. Ha saputo creare un ambiente sereno che ci ha permesso di lavorare bene e di riguadagnare fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità e con lui non va dimenticato tutto lo staff tecnico che lo ha seguito e supportato. Insomma, il suo lavoro, il nostro e quello di tutta la società, che ringrazio profondamente, sono stati determinanti per raggiungere questa storica promozione in serie B”.
Giudici rivolge un pensiero anche all’ex allenatore Alessio Tacchinardi, esonerato a inizio campionato dopo sole quattro giornate: “Lo ringrazio perché comunque un allenatore lascia sempre qualcosa e non va mai dimenticato”.
Il Rigamonti Ceppi: “Fondamentale poter giocare nel nostro stadio”
Dopo l’impresa ai Playoff la squadra si gode il meritato riposo, ma guardando alla prossima stagione con l’esordio in serie Cadetta Giudici non si dice preoccupato. “Siamo tutti molto entusiasti e non c’è ancora appresione per quello che dovremo affrontare. Personalmente sono in scadenza di contratto, tuttavia spero di essere riconfermato nalla rosa bluceleste. Ci siamo guadagnati questa promozione e sarebbe fantastico poterla vivere”.
In merito all’adeguamento dello stadio Rigamonti Ceppi per ospitare le partite di serie B, anche il capitano Giudici auspica che chi di dovere lavori affinchè si possa giocare tra le storiche mura amiche. “Scendere in campo al Rigamonti Ceppi è fondamentale. E’ il nostro fortino, ci dà una spinta in più tant’è che la maggior parte dei punti li abbiamo fatti in casa. Il Rigamonti Ceppi sarà vitale per giocarci la nostra chance in serie B”.
E poi c’è il tifo bluceleste… “Ringrazio i tifosi che sono stati sempre al nostro fianco e anche domenica sono stati spettacolari – ha aggiunto il capitano – Loro ci sono ad ogni partita e in casa sono il nostro dodicesimo uomo. Quella di Lecco è una ‘piazza’ esigente, ma questo è per me uno sprone per fare sempre meglio e ritengo che le critiche servono per crescere. Siamo felici di aver regalato loro questa gioia, se la meritano davvero, l’auspicio ora è che possano continuare a spingerci al Rigamonti Ceppi ancora più forte”.
Non solo calcio
Finita la corsa dei playoff il capitano del Lecco guarda ad un altro importante obiettivo, non calcistico: il prossimo 13 luglio infatti Giudici prenderà la laurea magistrale in Scienze Motorie con una tesi sulla mentalità del calciatore. “Avrei dovuto concludere il percorso a fine maggio ma con le partite non ce l’ho fatta, quindi l’ho rimandata. Mi sto preparando”. Tre anni fa il calciatore aveva concluso la triennale: “Ho sempre pensato anche al futuro – racconta – Il lavoro più bello del mondo è il calcio, ma ad una certa età devi appendere le scarpe al chiodo e poi è lunga. Così mi sono portato avanti e mi sono laureato in Scienze Motorie, ho deciso di impegnare nello studio il tempo libero che avevo”. Chapeau!