A limitare le chance di successo degli atleti anche l’altissimo livello dei partecipanti
Buone performance di Caslini. Radaelli chiude 13° alla prima esperienza in categoria under 23
GARLATE – Non hanno avuto vita facile i riders lecchesi che nell’ultima settimana di luglio hanno preso parte al Campionato del Mondo Bmx a Nantes, in Francia. I fratelli Tommaso e Matteo Bravi, Martino Caslini e Marco Radaelli, appartenenti i primi tre al team Bicimania Quota 20 Garlate e l’ultimo convocato dal CT della Nazionale Tommaso Lupi, hanno infatti dovuto scontrarsi con una concorrenza di altissimo livello, molto più di quanto ci si potesse aspettare considerando quanto si era visto nelle gare europee.
Emerso come migliore del gruppo Caslini, che ha corso nella categoria boys 12 anni arrivando fino agli ottavi di finale. A impedire il suo passaggio ai quarti una caduta sull’ultimo salto della prima linea, dove è rimasto chiuso in mezzo ad altri due corridori. Nonostante l’imprevisto, si è detto soddisfatto del risultato raggiunto, e indubbiamente ha gareggiato mostrando il suo potenziale.
Anche Marco Radaelli, diciannovenne già campione Junior lo scorso anno, si è rivelato protagonista di una buona performance, chiudendo al 13° posto alla sua prima esperienza nella categoria under 23. Vista la maggiore esperienza degli avversari, l’impresa di bissare il titolo era pressoché impossibile. Già nelle manche di qualifica ha dovuto lottare per il passaggio agli ottavi, dove ha battagliato con determinazione per raggiungere i quarti di finale. Approdato lì, la competizione si è fatta ancora più alta, ma è riuscito a entrare in semifinale tra i 16 migliori riders. Partito bene in questa manche, purtroppo trovandosi nella corsia più esterna si è ritrovato schiacciato e ha perso velocità, mancando la finale.
Non particolarmente soddisfatti della loro performance invece i fratelli Bravi: Tommaso, undici anni, è parso contratto e timoroso nelle prime due manche. Dopo essersi riscattato nella terza ed aver staccato il pass per gli ottavi di finale, non è riuscito però a entrare in competizione con i suoi avversari. Deluso, l’atleta lecchese ha capito che essere leader in Italia non basta affatto per poter competere con i migliori al mondo, e ora dovrà rimboccarsi le maniche in allenamento se vorrà tornare ad essere competitivo anche fuori dai confini nazionali.
Sperava in un risultato migliore anche il fratello Matteo, iscritto alla categoria boys 15 anni, arrivato solo ai sedicesimi di finale pur non avendo riscontrato grandi problemi nelle manche, anche se dalle tribune risultava poco fluido nei manual e nei salti. A rallentarlo in prima linea nell’ultima frazione disputata un rider poi caduto, che non gli ha consentito di recuperare, anche se ha ammesso che non sarebbe riuscito in ogni caso a passare il turno.
Il Mondiale Bmx era l’ultimo appuntamento della stagione agonistica, e per l’occasione gli organizzatori francesi hanno fatto le cose in grande costruendo una bellissima pista all’interno del polo fieristico. Impeccabile la logistica, che oltre a 3.500 riders provenienti da 45 nazioni, ha dovuto gestire all’incirca 10.000 spettatori.
Due i macro raggruppamenti di gare andate in scena durante l’evento: i challenge e i championships. Questi ultimi sono i rider che corrono sulla pista super cross (partenza più alta e salti più lunghi), ricevono la maglia da Campione del Mondo e appartengono alle categorie Junior, Under 23 ed Elite. Tutti gli altri sono challenge e hanno un’età che va dai 7 anni in su e gareggiano sulla pista con meno difficoltà.