Nuoto. Leo Callone firma l’ennesima impresa

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Leo Callone (in accappatoio blu) e il suo team

Nuotato il periplo del lago Mezzola

Primo nella storia a fare una simile impresa

LECCO – Settantacinque anni – li compirà il 26 agosto! – e non sentirli… Leardo Callone, per tutti Leo, ha compiuto ieri l’ennesima impresa della sua straordinaria carriera di nuotatore in acque libere. Il nativo di Mandello ha effettuato il periplo del lago di Mezzola, provincia di Sondrio, primo della storia a tentare una simile impresa.

La giornata non pareva molto promettente ma, fortunatamente, verso le 11.20 la pioggia ha dato tregua e Callone è potuto scendere in acqua per la sua nuotata.
L’acqua inizialmente era attorno ai 18°. Il “Caimano del Lario” non ha avuto problemi nel tratto che da Verceia l’ha portato in direzione sud. Qualche difficoltà in più l’ha avuta nei due chilometri di attraversamento, anche a causa di un fastidioso vento. Per fortuna durante la risalita ha trovavo acqua piatta. La difficoltà principale è stato il tratto di ritorno dove, a causa del fiume, la temperatura dell’acqua è scesa di almeno quattro gradi.
L’arrivo a Verceia alle 15.09, dopo 3h e 44′ di nuotata.

Leo Callone durante il periplo del lago Mezzola

“Sono contento per quest’ennesima impresa – dichiara Callone – nonostante non sia arrivato con una buona preparazione, a causa della chiusura delle piscine di quest’inverno, sono giunto al traguardo. Il lago Mezzola ha la fama di essere il più freddo d’Italia, essere il primo a farne il periplo è per me motivo d’orgoglio.”

Callone è stato seguito con attenzione per tutto il tragitto. In alcuni tratti ha nuotato con lui Andrea Oriana, in preparazione all’attraversamento della Manica che farà tra qualche giorno. Presente, come medico, anche la moglie Angela.

A riprendere l’impresa anche le telecamere della RAI, che hanno poi trasmesso un servizio sul TG regionale.

Il gruppo di amici che si è ritrovato a Dervio per la nuotata in memoria di Nicola Callone, scomparso vent’anni fa.

Lo stesso Callone era reduce dalla nuotata di sabato a Dervio, in memoria del ventennale della scomparsa del figlio Nicola. Con lui una ventina di amici che hanno effettuato i tre km del tragitto, da Dervio a Corenno, e ritorno.