
LECCO – E’ iniziato domenica il “progetto Bhagirathi”. I componenti della spedizioni, membri del gruppo alpinistico dei Ragni di Lecco: Matteo Della Bordella, Luca Schiera e Matteo De Zaiacomo, ed Arianna Colliard in qualità di film maker e fotografa sono “decollati” verso il severo mondo Himalayano dove li attendono grandi pareti di roccia, ripide, verticali, difficili, le cui cime toccano i 6500 metri.
“La pazza idea originale per il “progetto Bhagirathi” era quella di partire dall’Italia in macchina – spiega Della Bordella – Idea, sicuramente fantasiosa e ricca di sorprese, ma purtroppo scartata (o semplicemente rimandata per un altro progetto futuro?) per diversi motivi, non ultimi la delicata situazione politica di Iran e Pakistan e il fatto che per scalare su delle montagne come i Bhagirathi devi arrivare al campo base al top della forma fisica e mentale, mentre dopo un viaggio così lungo rischi di arrivare già svuotato”.

“Dopo l’esperienza dell’anno scorso in Groenlandia in stile ‘by fair means’ quest’anno volevo tornare più a un tipo di spedizione ‘tradizionale’ – ha proseguito l’alpinista – dove la sfida fosse più di carattere tecnico e alpinistico, piuttosto che di avventura in senso generale. I Bhagirathi sono pareti che hanno una storia lunga ormai una trentina di anni, sulle quali si sono confrontati i migliori di tutto il mondo. Da questi Bhagirathi mi aspetto una spedizione difficile, perché queste montagne sono complicate, ripidi e difficili da salire, perché la condizioni saranno ben lontane da quelle ideali per arrampicare in libera”.
Prima della partenza, Matteo Della Bordella, ha lasciato una carrellata di quello che ha fatto alpinisticamente in un paio di mesi di questa bella estate.
Dalle pareti del Monte Bianco ai gradi estremi della nord dell’Eiger, una attività alpinistica strabiliante che da sola varrebbe quella di un intero decennio (leggi qui)

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