LAVARONE – Fine settimana sugli altipiani e le strade militari della grande guerra, dalla parte degli allora Austro-Ungarici, per i fuori stradisti del Bike Team Mandello.
Siamo a Lavarone, sull’omonimo altopiano, per la 100km dei Forti, la seconda Marathon di stagione per i Mandellesi. Tempo ottimale, percorso asciutto e veramente molto bello e suggestivo che si snoda per lo più lungo strade forestali tra luminosi boschi di larici ed abeti, lambendo una ad una quel che resta delle fortificazioni “Blindate” poste a difesa di Trento e Rovereto dirimpetto alle omologhe fortificazioni Italiane dall’altra parte della Valle d’Astico, di cui ne assorbivano con alterna efficacia le cannonate ricambiando, specialmente nel periodo della “Spedizione punitiva” del Maggio 1916, (Strafexpediton) con micidiali colpi di mortaio da 305.
Una corsa in MTB impegnativa come distanza: alla fine sono risultati dai bike computer proprio i 96km originariamente proposti ma rimasti in forse fino all’ultimo per via di continui cambi di percorso da parte dell’organizzazione e per via della incerta praticabilità di alcuni sentieri causa maltempo delle settimane passate; relativamente impegnativa come dislivello complessivo in ascesa, confermatosi in circa 2700 metri, dunque importante anche se per una Marathon, si può considerare ancora intermedio pensando agli oltre 4000 metri della SellaRonda, od agli oltre 3000 metri di altre Marathon di prossima effettuazione.
Viceversa tecnicamente, soprattutto con l’asciutto, una corsa non difficile, con moltissimi km su strade sterrate forestali, dunque ben pedalabili in salita, lunghe e velocissime nelle discese, in cui a tratti si sono potuti facilmente raggiungere e superare, non si dimentichi in ciò di considerare il fondo sterrato, i 50km orari. Semmai, a parte qualche breve single track lungo la corsa, si possono evidenziare gli ultimi cinque km resi impegnativi dalla “perfidia” degli organizzatori, ovviamente con lo scopo di impegnare al massimo e fino in fondo gli Open e gli amatori più forti, ma direi “leggermente fastidiosi” per l’amatore medio, che del bosco ben fornito di radici, tratti su rude acciottolato, e qualche roccetta infingarda che spuntava qua e la, avrebbe fatto magari anche a meno, specialmente dal 90mo al 95mo km! Ma questo è l’inevitabile prezzo da pagare quando si condivide il percorso con i “Top Class”!
Al traguardo della corsa, vinta, lo ricordiamo tanto per dare un riferimento assoluto, dal nazionale colombiano Leonardo Paez in 3h 50’ davanti al campione Italiano di specialità Iuri Ragnoli, sono giunti con soddisfazione personale tutti gli amatori Mandellesi; in testa turbo-Salice, 70/489 assoluto (9/93 di categoria) in 4h 44’ poi Acquati 177/489 (13/62 di categoria), Rusconi 228/489 (21/62 di categoria) ed infine anche chi vi scrive, per la prima volta in vita sua alle prese con una Marathon, Manzotti 414/489 (50/62 di categoria). La partecipazione Mandellese viene completata dal sempre più che efficace Gusmeroli , 165/714 (2/38 negli escursionisti) sul percorso Classic (57Km).