Triathlon: Sabrina Schillaci “in forma” all’Ironman di Zurigo

Tempo di lettura: 2 minuti

13819698_10210139203025653_708842376_nLECCO – Nuova soddisfazione internazionale per Sabrina Schillaci, portacolori della 3Life, che dopo essersi assicurata la qualificazione ai Mondiali 70.3 di triathlon, in programma in Australia il prossimo 4 settembre, torna dall’Ironman di Zurigo con una ancor maggiore consapevolezza nei proprio mezzi.

Gli atleti partecipanti all’Ironman di Zurigo hanno dovuto cimentarsi in distanze doppie rispetto alla specialità 70.3: sono stati infatti impegnati in 3,8 chilometri a nuoto, 180 in bicicletta e maratona finale di 42,4 km a piedi. La portacolori lecchese taglia il traguardo in 13:31.23, centrando un’ottima 15^ posizione di categoria tra le W45-49. Nel dettaglio Sabrina ha completato la prima frazione natatoria in 1:18.08, la seconda ciclistica in 7:10.44 e l’ultima podistica in 4:50.49.

“Il mio primo Ironman a Zurigo, il coronamento di un grande sogno, accarezzato è costruito in nove mesi di allenamenti intensi, sacrifici e rinunce” spiega l’atleta della 3Life.

“Domenica entrata in zona transition mi sono stupita di essere così tranquilla. Sono riuscita a sistemare le sacche e con la stessa tranquillità mi sono spostata in zona partenza. Pochi istanti e sono già sulla start line, io e i 3800 metri che mi aspettano per superare la prima frazione. Le boe sono molto distanti ma non mi preoccupo, sono concentrata e cominciò a nuotare. Dopo un’ora e 18 di bracciate continue esco incredula. Ho già finito la prima frazione”.

Sabrina è in forma, ma in una gara così lunga le insidie possono nascondersi dietro ogni curva. “Inforco la bici – prosegue poi nel suo racconto – e scopro un bellissimo percorso che sale sui colli e attraversa i villaggi rurali svizzeri. Un panorama incantevole che mi distrae dalla fatica e dal vento che ci accompagna per tutto il secondo giro. Quando realizzo di essere alla fine della seconda frazione mi scende la prima lacrima di gioia. Mi aspetta la frazione più dura ma mi sento bene, le gambe sono fresche e comincio a correre con un buon passo. Voglio arrivare il più in fretta possibile al traguardo. Il gran caldo, l’assunzione di gel e sali in bici cominciano a provocarmi fitte allo stomaco e al 15° km mi tocca rallentare. Alterno corsa e camminata cercando di farmi passare i dolori finché riesco a riprendere il passo. Ormai ci sono, vedo l’arrivo, il tappeto blu e sento proclamare: Schillaci Sabrina you are un Ironman. Le lacrime scendono copiose, c’è l’ho fatta!”.