NEMBRO – Una calda serata, quella di venerdì, alla 23^ edizione del Meeting internazionale Città di Nembro, organizzato dall’Atletica Saletti e dal suo presidente Alberto Bergamelli che negli anni ha instaurato un rapporto di fiducia con gli atleti sia nazionali che esteri tanto che, ad ogni edizione, il numeroso pubblico che accorre per assistere alle gare è sicuro di ritornare a casa appagato.
E anche in questa edizione lo spettacolo non è mancato con ben tre Meeting Record, ovvero il miglior risultato delle 23 edizioni disputate, il sud africano Dlodlo Thando si impossessa di quello dei 100m dove dopo il 10”45 delle batterie, ferma il cronometro in finale su un ottimo 10”17 vicino al personale stagionale di 10”15. L’azzurra Aymonide Florunso capace di correre i 400m in 52”43 sua seconda miglior prestazione di sempre e la brasiliana Andressa De Marais che lancia il disco a 62,88m.
Marta Zenoni super star sui 3000m femminili
Una rinata Marta Zenoni che dopo un paio di anni di stop per problemi di salute, è tornata in grande spolvero vincendo due titoli italiani di categoria a Rieti (1500m e 5000m) e venerdì sera ha strapazzato il suo vecchio primato dei 3000m. correndoli in 9’06”48 con un accelerazione finale che dopo il passaggio di 6’11” ai 2000m la vede concludere l’ultimo 1000m in 2’55” e lascia la seconda classificata, Aimee Pratt della Gran Bretagna a quasi 6” di distacco. Serata no per la rappresentante lecchese Ilaria Dal Magro che conclude in 10’20”35 distante dal 9’44”06 di primato personale corso lo scorso anno a Milano.
3000 maschili, poca fortuna per i due lecchesi presenti
Michele Fontana (Cs Aeronautica Militare) e Mattia Padovani (Atl Lecco Colombo Costruzioni): il primo nel lontano 2013 proprio su questa pista otteneva un esaltante 8’01”84, il secondo la passata stagione a Conegliano fermava il cronometro su 8’05”23. Parte la gara e Fontana si porta in testa ma dietro ci sono atleti di un’altra dimensione come il norvegese Sondre Moen Nordstat primo europeo a scendere sotto le 2h06’00″ in maratona. Sono gli africani, che in gare di mezzofondo e fondo non temono rivali, a mettersi davanti e a dettare il ritmo. Davanti il gruppo viaggia compatto anche se l’andatura subisce delle accelerazioni che infastidiscono Padovani che anche a causa di due chiodate ricevute ai 2000m si ritira, salvo poi pentirsi.
“Pensavo di non riuscire a fare il tempo, il caldo, i continui cambi di ritmo, le due chiodate ricevute, mi sono innervosito e mi sono fermato, se avessi tenuto duro visto anche come hanno chiuso davanti, poteva scapparci anche il personale, ma ormai è troppo tardi per recriminare”.
Anche Fontana quando davanti iniziano ad accelerare inizia a staccarsi dal gruppo di testa, alla campana è un assolo di atleti africani, Jerry Mustav Sud Africa va a vincere in 7’55”84, dietro Jean Marie Niyomukiza del Burundi in 7’56”66 e Rantso Mokopane ancora per il Sud Africa con 7’57”40. Fontana arriva sin a metà del rettilineo finale ma quando capisce che il crono non lo soddisfa esce di lato con tanta delusione in corpo.
Mattia Montini personale e podio sui 110hs
Da poco passato nelle file del Cs carabinieri, dopo aver a lungo militato nelle file giallo blu dell’Atl Lecco Colombo Costruzioni ferma il cronometro nelle batterie a 14”01 chiudendo al 3° posto ma qualificandosi per la finale, passavano i primi due di ognuna delle due batterie più i due migliori tempi. Alle 21.30 con una leggera di bava di vento contro parte l’attesa finale, davanti corrono veloci e l’americano Janet Eaton vince in 13”7, dietro al secondo posto il jamaicano Deuce Carter con 13”81, ma sul terzo gradino del podio il ballabiese con 13”92 che migliora di 2 centesimi il precedente primato.
“Non mi aspettavo questo tempo, ho fatto tanti cambiamenti quest’anno e penso di non essere al massimo della condizione. Dal 11 al 14 luglio partecipo agli europei Under 23 di Gavle (Svezia), ora ho tre settimane per preparare al meglio l’evento, dopo di che sarò in gara a Bressanone dal 26 al 28 luglio per gli Assoluti dove cercherò di fare esperienza correndo contro i grandi”.