Organizzatore da oltre 20 anni, ha raccolto storie, documenti e immagini in un libro
Giir di mont – Oltre la corsa: “Ho capito che la nostra gara poteva diventare molto più di una semplice skyrace”
PREMANA – Doveva essere un libricino da regalare agli amici del Comitato Giir di mont per il Natale 2019, ma quando Filippo Fazzini ha cominciato a mettere le mani negli oltre 20 anni di documenti e fotografie della gara di Premana non è più riuscito a trattenere la penna. Quel libricino, stampato in poche copie, che doveva restare nella stretta cerchia degli organizzatori del Giir di Mont, a un anno di distanza è diventato una grande pubblicazione che raccoglie storie, personaggi, fotografie e rassegne stampa… Un libro della memoria che l’autore ha scritto in prima persona raccontando il dietro le quinte di una corsa, di un paese e di una comunità che, insieme, hanno fatto la storia dello skyrunning.
“L’idea è nata dopo il Giir di mont 2019. Piano piano, senza dir niente a nessuno, mi sono messo a cercare negli archivi e nei miei documenti tutte le informazioni sulla storia del Giir – racconta Filippo Fazzini -. Inutile dire che mi sono ritrovato a dover mettere in fila una mole grandissima di storie, documenti, fotografie, classifiche… la cosa stava diventando troppo grande, il Natale 2019 è passato e il progetto è rimasto lì. Con il lockdown di marzo per il libro è stata la svolta: il tempo per lavorarci non mancava e allora l’ho ripreso in mano. L’idea era comunque quella di fare una cosa per gli amici, ma quando mi sono reso conto che c’era tanto da raccontare ho chiesto una mano e ne è uscito il libro che vedete oggi”.
“Giir di Mont – Oltre la corsa” è un volume di oltre 270 pagine che raccoglie vecchi documenti e immagini d’epoca, è ricco di fotografie. Troverete nel libro il lungo elenco di chi ha contribuito, parecchie immagini sono di Alberto Locatelli, che è stato uno degli angeli custodi in questa avventura: “Di materiale ne avevo in abbondanza, si trattava di mettere tutto in ordine perché era tutto catalogato per ciò che serviva all’organizzazione della corsa ma non per scrivere un libro. Ho fatto una grossa ricerca sulle classifiche anche se alcune, specialmente delle edizioni più vecchie, non è stato possibile trovarle o erano incomplete. Poi, grazie a una mia zia che conservava tutte le edizioni de ‘Il Corno’ dagli Anni ’60, ho potuto spulciare tutti i numeri ed estrarre gli articoli che parlavano del Giir”.
Quando Filippo Fazzini parla di Giir di Mont i suoi occhi si illuminano, un aspetto che si ritrova anche nel libro. Da questa passione è nato un volume che è un vero e proprio lavoro di recupero della memoria: “Nel libro c’è tutta quella che è stata la mia idea di Giir. Ho iniziato nel ’99 correndo e ritirandomi, ma già facevo parte del Comitato organizzatore. L’ho corso nel 2001, poi ho appeso le scarpe al chiodo e mi sono dedicato completamente all’organizzazione. Dal 2002 abbiamo capito che questa corsa poteva diventare qualcosa di più di una semplice skyrace… L’avventura inizia da qui, vengono ricordate le edizioni antiche, le trasformazioni e la grande crescita degli ultimi 20 anni”.
Premana è un paese dove non si fanno fatica a trovare i volontari (500 persone coinvolte su 2000 abitanti), la passione per lo sport è grande, c’è il lavoro di un Comitato organizzatore molto unito, tutti aspetti che hanno contribuito a portare il Giir a livelli impensabili, fino ad approdare, in diretta, ai canali Rai e arrivare a diventare mondiale.
“Per un appassionato come me quello è stato un vero e proprio sogno che si è realizzato. Nel libro c’è uno sguardo personale su questa corsa, non so se questa scelta sarà apprezzata ma non poteva essere altrimenti. Mi hanno sempre indicato come il capofila/responsabile del comitato organizzatore e in tutti questi anni (si ritrova anche nel libro) mi sono impegnato a dire che non era così perché sono sempre stato affiancato da molte persone. Forse, però, sono sempre stato quello che aveva più passione per il Giir e per questo ci ho investito tanto tempo cercando di valorizzare le qualità di ogni singolo membro del comitato. Questo libro vuole rimarcare che il Giir di Mont è la corsa di tutti”.
Da organizzatore che ha vissuto la crescita del movimento delle skyrace, Fazzini racconta anche dell’eterna diatriba tra skyrunning e corsa in montagna: “Sono come due fratelli che non si parlano. Il mio obiettivo dal 2008 in avanti era quello di farle diventare un’unica specialità chiamata ‘corsa sui sentieri’. E’ stato il mio cruccio e ce l’ho messa tutta, ma una burocrazia troppo complicata non ha mai consentito questa fusione. Il Mondiale 2017 di Premana sembrava l’occasione giusta per realizzare questa unione ma non è andata come doveva essere e per me è stata un po’ una sconfitta proprio a causa dell’assenza di tanti big soprattutto nel Giir”.
Qual è il messaggio che ti piacerebbe far passare con questo libro? “Gli aspetti sono due: in primis mi piacerebbe far conoscere al mio paese cosa significa il Giir di mont fuori da Premana. Non abbiamo fino in fondo questa percezione e quando parlo con appassionati e organizzatori di altre importanti gare più volte mi è stato detto che non ci rendiamo conto di quello che abbiamo creato. Da fuori, invece, mi piacerebbe che questo libro sia lo spunto per tornare a parlare di un’unione tra skyrace e corsa in montagna perché solo così si può pensare all’Olimpiade per questa specialità”.
La scelta del titolo, “Giir di Mont – Oltre la corsa”, esprime tutto il frutto di un lungo lavoro: “Non è stato facile mettere insieme queste parole, ma sono quelle che più esprimono cos’è per me il Giir. Non è solo una gara di corsa perché in questi 20 anni ho avuto la fortuna di vivere situazioni che non avrei mai pensato: dalla conferenza a Palazzo Lombardia per annunciare il mondiale di Premana, al viaggio in Bulgaria dove un congresso di 45 nazione ci ha confermato che Premana sarebbe stata iridata e all’incredibile viaggio in Kenya. E ancora, il sostegno di tantissimi atleti di altissimo livello che l’11 luglio 2019 sono venuti a Premana per dar vita a una gara solidale, e questo è potuto accadere solo grazie al Giir”.
La salita più dura nella realizzazione di questo libro? “Pensavo di correre i 100 metri e alla fine mi son reso conto di aver portato a termine una maratona. Come è stato per il Giir anche per questo libro la cosa è cresciuta in corso d’opera, perciò è stato difficile far quadrare tutto con i tempi ristretti. Alla fine ho ‘messo in croce’ chi mi è stato vicino e mi ha dato una mano per riuscire a tagliare il traguardo”.
Questo libro segna un po’ la chiusura di un ciclo. Adesso, metterai il pettorale e ricomincerai a correre? “Pagherei per rimettermi a correre, ma mi servirebbero un paio di piedi nuovi. Ho già detto che è arrivato il momento di fare un passo di lato perché il Giir, per me, è stato un percorso e questa gara è arrivata dove doveva arrivare. Io ho le mie idee su questa corsa che ancora mi fa sognare, ma adesso è il caso di lasciar spazio ai giovani che, giustamente, hanno un approccio diverso e una visione differente da quella di un 50enne, ovviamente mi metto a disposizione per dare una mano. Certo è che se potessi mettere il pettorale con una minima garanzia di portare a termine il Giir lo farei molto volentieri. Detto questo siamo arrivati fin qui e non nascondo che ho ancora qualche sogno nel cassetto, si tratta di un cassetto un po’ difficile da raggiungere ma solo il tempo potrà dare una risposta…”.
Il volume è disponibile nei punti vendita della Società Cooperativa di Consumo di Premana, Sabidea di Fazzini Sabina (Premana), Pensieri e colori di Combi Beatrice (Introbio). L’intero ricavato sarà devoluto in beneficenza per supportare l’operato dell’Associazione Sportiva Premana e di Run2gheter. Info: www.giirdimont.it.