Da Civate ai vertici della musica: “Ecco come sono diventato esperto di perizie musicali e plagi”

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Luca Valsecchi esperto musicale e compositore

Luca Valsecchi: talento, serietà e tanto studio. Dopo anni di gavetta ora il suo parere è richiesto da tutti

Oggi tra i suoi clienti ci sono artisti internazionali ma… “prima di sfondare nella musica ho fatto qualsiasi lavoro”

CIVATE – Senza paura di essere smentiti possiamo dire che, a livello nazionale, è l’esperto musicale principale in tema di perizie musicali e plagi. Luca Valsecchi, classe 1975 di Civate, è diventato un punto di riferimento nel mondo della musica. Grazie alla sua professionalità viene contattato da decine di artisti celebri e dai mass media nazionali, i quali si rivolgono a lui per commissioni professionali o per pubblicare consulenze analitiche – musicali riguardanti le controversie musicali che salgono alla ribalta delle cronache.

L’ultimo intervento in ordine di tempo risale ad un articolo pubblicato la scorsa settimana sulla rivista “Oggi” del gruppo editoriale Rcs, dove si è espresso in merito al presunto plagio, asserito da Gigliola Cinquetti in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, a danno della canzone “Non ho l’età” da parte di “Yesterday” dei Beatles: “Due canzoni totalmente diverse e palesemente non associabili tra loro – ha scritto su “Oggi” -. Nella musica leggera è possibile ipotizzare il plagio nel momento in cui vi sia piena corrispondenza del tema melodico su un’intera strofa o (ancor più) sul ritornello. In questo caso le due melodie sono totalmente diverse. Si riscontrano unicamente cinque accordi corrispondenti, che sono però in comune con decine di migliaia di canzoni nel mondo e nella storia”.

Come hai fatto ad arrivare fino a qui?
“E’ stato un lungo percorso, mi sono fatto anni di gavetta. Ho fatto mille lavori prima di potermi dedicare completamente alla musica: ho lavorato in un fast food, ho fatto il casellante in autostrada, il magazziniere, ma ho lavorato anche in diverse banche e finanziarie a Milano. Non ho mai rifiutato nessun lavoro e ho sempre ringraziato chiunque mi offrisse la possibilità di lavorare”.

Dopo i diplomi in Conservatorio cosa è successo?
“Ho avuto l’intuizione di aprire il mio primissimo sito nel lontano 1999, quando Internet era alle primissime battute. Mi proponevo come musicista per matrimoni, come arrangiatore e come trascrittore, ma forse ho anticipato troppo i tempi… La cosa curiosa è che all’epoca l’unico contatto ricevuto fu dalla celebre Università Ucla in California. Dopo diverse vicissitudini, tra cui un’esperienza andata male con un socio musicista non esattamente corretto, nel 2007 ho pubblicato il mio secondo sito internet (www.lucavalsecchi.it) dove mi proponevo principalmente per le trascrizioni musicali”.

C’è voluto ancora qualche anno prima di affermarti a livello nazionale.
“Diciamo che sono arrivate, da subito, numerosissime commissioni di trascrizioni musicali: già nei primi 5 anni ho maturato 200 committenti (ad oggi oltre 600) alcuni dei quali, a mia insaputa visto che si presentavano in modo da non essere subito riconosciuti, erano big della musica italiana e non solo: io trascrivevo canzoni che qualche mese dopo risentivo sui circuiti nazionali e internazionali. Fra le primissime grandi soddisfazioni: musiche da me trascritte cominciavo a sentirle negli spot pubblicitari Rai – Mediaset e all’Eurovision Song Contest. Alle perizie musicali collegate alle vicende di plagio sono arrivato esattamente nel 2012, dopo 5 anni di attività professionale richiesta nel libero mercato (non come insegnante bensì come ‘professionista della musica applicata’) accedendo all’Albo dei Periti
tenuto presso la Camera di Commercio, con la qualifica di ‘Perito ed esperto musicale’ previa selezione per titoli accademici e ampia documentazione professionale”.

Il riflettori su di te si sono accesi dopo un’intervista a TgCom24 nel 2014.
“Un po’ alla volta… diciamo che quella è stata la prima occasione di visibilità nazionale: sono stato intervistato per essermi letteralmente inventato un lavoro che nessun musicista svolgeva (e tantomeno conosceva, a partire dal sottoscritto…): evidentemente incuriositi dal fatto di essermi costruito una realtà importante in un settore di nicchia, hanno deciso di intervistarmi essendo appunto l’unico (fino al 2007) in Italia a proporre determinati servizi dei quali io stesso non ne conoscevo l’esistenza… servizi che da lì a poco mi hanno portato a lavorare per la stessa Mediaset”.

Luca Valsecchi, perito musicale di Civate

Molto curioso… raccontaci come hai iniziato una carriera di successo, senza conoscere l’esistenza della materia stessa che ne determina l’esistenza.
“Innanzitutto sono stato miracolato e di questo sono in eterno debito con il mio prossimo. Nessuno dei servizi da me proposti, nemmeno le trascrizioni in senso “lato”, hanno mai avuto alcun tipo di riscontro, quantificabile nello zero assoluto o davvero poco più. Tutti i vari servizi musicali che oggi caratterizzano la mia offerta professionale, rispondono ad esigenze del mercato ben precise, e mi sono letteralmente “piovuti” fra le mani, in questo modo: i vari clienti, contattandomi (ed ovviamente prima che diventassero tali) mi hanno sempre chiesto: ‘saresti capace di fare….?’ Sempre e solo in questo modo sono venuto a conoscenza di esigenze musicali totalmente sconosciute dai musicisti professionisti, sottoscritto compreso, con una formazione musicale di tipo accademica (avanzata) ma ferma alla gloriosa tradizione musicale italiana, evidentemente non aggiornata alle nuove esigenze e quindi richieste del mercato. Mi rendo conto che tutto questo sembri assurdo, fantascienza… la verità è spesse volte più incredibile e pazzesca di ogni fantasia più spinta. Ho raccontato questa mia esperienza in diverse interviste che si trovano anche sul web, nelle quali ho risposto alle domande più legittime, come la seguente: ‘ma la musica non la si scrive? Che necessità ha di essere ‘trascritta’? Trascrivo da mattina a sera, per chi non sa scrivere la musica ma anche per chi ha competenze musicali superiori alle mie… anzi, praticamente ora lavoro quasi esclusivamente per questi ultimi”.

Però sono state le perizie a darti notorietà. Recentemente, ad esempio, è apparsa una tua intervista sul Corriere della Sera in cui ti viene chiesto un parere qualificato sul sospetto plagio della canzone “Zitti e buoni” presentata e vinta dai “Maneskin” nell’ultima edizione di Sanremo.
“Come dico sempre non spetta a me stabilire se sia plagio o meno, quello spetta ad un Giudice, il quale affida l’analisi musicale ad un perito musicale; oltre alle eventuali corrispondenze dei vari parametri musicali che i periti sono chiamati a stabilire ‘in scienza e coscienza’, vi sono poi altre ‘situazioni’ che esulano dalla musica, di competenza dei legali e del Giudice che, ovviamente insieme a quelle musicali, portano a stabilire se si tratti di plagio o meno. Da quel 2012 in poi, diversi Artisti celebri si sono rivolti a me contattandomi nelle mie ‘vesti’ di perito plagi, in modo numericamente sempre più consistente con il
passare degli anni”.

Hai accennato al tuo prossimo… sembra di capire che nel tuo lavoro segui un’etica e una strada ben precise.
“Rispondo con le parole con le quali mi presento sul mio sito: la serietà, la cortesia, l’educazione e la disponibilità sono condizioni indispensabili, senza queste prerogative non si va da nessuna parte, o meglio… sarebbe meglio per tutti non andarci! Oltre a tutto questo, aggiungo la riconoscenza e lo studio che davvero non finisce mai, intendo lo studio vero, non per modo di dire. Ma, fra tutte queste ‘cose’, se devo sceglierne una per maggiore importanza (non che le altre non lo siano) senza dubbio è la riconoscenza: cercare di dare una mano a chi è meno fortunato di me è di sicuro la motivazione che dà vero senso a tutto quello che faccio… ritengo chi non sa amare disinteressatamente oltre il proprio tornaconto una povera persona. Aspiro alla ricchezza”.

Notizia di questi ultimi giorni, infine, sono i nuovi sviluppi del “caso Antonacci” per un presunto plagio ai danni del musicista Lenny de Luca. Un paio di anni fa proprio Luca Valsecchi aveva firmato una perizia in cui rileva come fosse evidente e oggettivo che le melodie erano le medesime lungo l’intero materiale musicale comparato. La storia, ora, prende una piega ancora più “lecchese”: se il professionista civatese, nella causa, è stato nominato Consulente Tecnico di Parte (CTP) per il musicista Lenny de Luca, sarà lecchese anche il Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) individuato nella figura del Maestro Alberto Sgrò, anche lui lecchese, insegnante alle scuole medie di Calolziocorte, il suo compito sarà quello di stendere la perizia per il Tribunale. I due Maestri saranno chiamati a collaborare insieme, ciascuno nelle rispettive mansioni. Lecco, quindi, sarà decisiva per le sorti della lunga vicenda…