Alla Meridiana,
donne “in pista” contro la violenza

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LECCO – “Svegliati balla e partecipa”: un imperativo se una donna su tre rischia di essere picchiata o violentata almeno una volta nella vita; nel mondo un miliardo di donne subiscono queste ingiustizie e il femminicidio è la prima causa di morte per le giovani tra i 16 e i 44 anni.

Questa è la forte denuncia delle associazioni che oggi hanno aderito al “One Billion Rising”, la mobilitazione internazionale nata con l’obbiettivo di raccogliere l’adesione di un miliardo di persone nel mondo (in risposta a quel miliardo di donne maltrattate) per unirle in un ballo collettivo di ribellione non violenta, celebrando insieme la volontà di arrestare questa infamia.

Balli e canti anche a Lecco, nel pomeriggio di giovedì, con una manifestazione che si tenuta nella piazzetta del centro Meridiana organizzata dal Telefono Donna Lecco onlus, patrocinata dal Comune e alla quale hanno aderito UDI, Coordinamenti Donne SPI e CGIL, ANPI, Les Cultures, Ballatella, Ethnica, Tavernicoli.

“Solo il 6,2% delle violenze sulle donne è ad opera di sconosciuti, mentre il resto è perpetrato dal coniuge o dall’ex ma la quasi totalità di questi episodi non viene denunciata – ha evidenziato la presidente di Telefono donna Lecco, Giusi Panzeri – nel 2012 in Italia le donne uccise sono state 124 e 46 i tentati omicidi. Anche a Lecco c’è violenza e la nostra associazione, nel 2012, ha accolto 76 donne con problemi di maltrattamento”.

Tra i presenti anche l’on. Lucia Codurelli: “Siamo ad un emergenza tale che non possiamo più stare zitti. Non si tratta di varare leggi più pesanti, è una questione culturale e ci dobbiamo interrogare tutti, soprattutto gli uomini su questa violenza. Permane nel nostro Paese una cultura conservatrice riguardo alla figura della donna; è la Chiesa Cattolica che in qualche modo ha bloccato lo sviluppo della nostra società? Credo dovremo parlare anche di questo”.

Una violenza di genere che non risparmia il mondo del lavoro, come spiegato dalla segretaria di Uil Lecco, Marilisa Rotasperti: “Non parliamo solo di mobbing ma anche di una differenza di trattamento tra uomini e donne che permane, le donne non riescono ancora a raggiungere il cosiddetto ‘soffitto di cristallo’ e i livelli salariali sono ancora differenti”.

Non solo donne in piazza a Lecco, anche uomini seppur non molti: “Questo è un peccato – ha sottolineato l’ex segretario Cgil, Alberto Anghileri – perché si tratta di un problema che riguarda tutta la società, un problema di cultura da cambiare soprattutto in un Paese come il nostro dove la donna è ancora considerata meno dell’uomo. Altra cosa necessaria è ridiscutere della famiglia, oramai lontana dall’idea di un simulacro dove va tutto bene, visto che la maggior parte delle violenze avvengono dietro le mura domestiche”.