Carta stampata in crisi, edicolanti in sciopero… nei giorni del voto

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LECCO – Se anche gli edicolanti fanno sciopero il messaggio è forte e chiaro: il mercato dell’editoria cartacea sta arrivando ormai al copolinea.
Nelle tre serate di intenso dibattito convocate dal direttivo SNAG-Confcommercio Lecco sui temi della diffusione e consegna del prodotto editoriale alle rivendite vi è stata una grande partecipazione degli edicolanti (il 29 gennaio a Merate, il 5 febbraio a Erba e il 7 febbraio a Lecco alla presenza del vice presidente nazionale Giampiero Labò) e l’occasione è servita per evidenziare sia l’importanza degli argomenti trattati che lo stato di profonda crisi del settore della carta stampata.

“Oltre alla grave congiuntura economica, comune a tutti i settori merceologici, le edicole stanno subendo un passaggio epocale causato dall’avanzare delle tecnologie digitali che determinano cambiamenti nelle abitudini della gente e di riflesso una notevole contrazione delle vendite della carta stampata – evidenzia il presidente dello SNAG-Lecco Eugenio Milani – Ma il problema che più preoccupa la categoria è l’assurda politica commerciale seguita dagli editori in termini di qualità e quantità di fornitura del prodotto alle rivendite e il tentativo di scaricare sulla rete di vendita i costi fissi, oramai in costante crescita, della portatura e dei servizi accessori al punto vendita. Non vediamo iniziative tese a recuperare lettori nonostante gli Editori siano consapevoli che in Italia si legga poco e quindi i margini di recupero siano notevoli”.

Il messaggio lanciato dal direttivo SNAG-Lecco è chiaro: “Il mancato accordo sulla collocazione degli abbonamenti in edicola è di fatto un mancato apprezzamento del valore di una rete di vendita dedicata come la nostra in termini di ore impegnate e riposi programmati. Siamo delusi dalla mancanza di una strategia industriale, da parte editoriale, finalizzata ad investire nell’ammodernamento del canale edicola. Investimento teso a costituire una rete telematica che riduca i costi distributivi e permetta, una volta completata, ai rivenditori di essere parte attiva nel fornire ai cittadini ulteriori servizi avendo a disposizione l’accesso ai portali della Pubblica Amministrazione”.

A tale proposito la struttura sindacale lecchese ha da tempo intrapreso questo percorso, supportato da finanziamenti adeguati che saranno concessi dalla Confcommercio locale. Obiettivo principale è ottimizzare il progetto di informatizzazione non solo come gestionale all’interno della filiera editoriale, ma con complementari sbocchi commerciali: “Abbiamo già in programma accordi con le amministrazioni locali per fornire servizi utili ai cittadini”.

Il vice presidente Labò nel suo intervento ha sottolineato il venir meno di regole certe: “L’Accordo Nazionale è da tempo scaduto, e il costante rinvio di un tavolo negoziale per la riforma del settore tra parti sociali, Governo ed Editori, che si protrae da più di 3 anni, ha determinato il ricorso alla chiusura delle rivendite, deciso a livello nazionale nelle giornate del 24-25-26 febbraio”.

Al termine di ognuna di queste riunioni Il Direttivo di categoria ha raccolto le molteplici indicazioni, pervenute dai numerosi interventi dei rivenditori e riguardanti principalmente le disfunzioni del servizio distributivo, che saranno esposte in un confronto con il distributore locale che avverrà al più presto alla presenza dei dirigenti nazionali della associazione.