LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Da anni , ormai, stiamo assistendo ad un cambiamento radicale di abitudini nel centro città complici, a mio avviso, la crisi, le scelte delle varie amministrazioni, non sempre condivisibili, le “grandi opere” rimaste solo scritte su fogli di carta, oggetto di accese controversie politiche e campagne elettorali, i progetti “buchi nell’acqua”, come nel caso di Piazza Affari, i vari piani di rilancio turistico che non trovano concretezza e le recenti liberalizzazioni, che ritengo essere arrivate nel periodo storico meno opportuno e che hanno contribuito a peggiorare la situazione di un mercato già saturo. La combinazione di tutti questi elementi sfavorevoli ci potrebbe far assistere ad un mutamento nella denominazione metaforica attribuita alle piazze più centrali, rinominandole da “salotto buono” ad un sicuramente più appropriato “vecchia soffitta”.
Vivo e lavoro in piazza da 23 anni ormai e devo ammettere, purtroppo, che la situazione commerciale del centro per i pubblici esercizi, ma non solo, e’ peggiorata drasticamente. Leggo con interesse la presa di posizione del nostro Sindaco Virginio Brivio, il quale dichiara di essere disponibile ad una collaborazione nel trovare metodologie d’aiuto e soccorso e apprezzo la presa d’ atto, che è anche nell’interesse dell’Amministrazione che il tessuto commerciale della città sia e rimanga in salute.
Durante la giornata di “Mobilitazione Nazionale Rete Imprese Italia”, tenutasi il 28 gennaio, sono emersi moltissimi dati a conferma della durezza della crisi con cui l’Italia si sta confrontando. I dati a nostra disposizione, rilasciati dal Presidente Nazionale di Confcommercio Sangalli, dichiarano che in Italia muore un’azienda ogni minuto. Lecco, purtroppo, non è da meno e le previsioni per il 2013 sono tutt’altro che rassicuranti.
Le nostre aziende sono in seria difficoltà e crediamo che l’Amministrazione ci possa aiutare concretamente e velocemente intervenendo e ritoccando da subito le tariffe di occupazione di suolo pubblico, che per noi rappresentano un secondo affitto, anche più caro del primo se guardato con le giuste proporzioni nonché rimodulando e calmierando i criteri di determinazione della nuova tassa rifiuti (TARES), di prossima entrata in vigore, ad esempio ponendo dei massimali sulle tariffe applicate. Non possiamo più permettere che alcune delle attività’ che rappresento arrivino a pagare imposte locali per cifre inique e fuori mercato, che hanno la sola conseguenza di contribuire a portare le stesse alle chiusura”.
Marco Caterisano
Presidente Fipe Lecco