Maxi sequestro in dogana: eroina per oltre 300 mila euro

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COMO – A nulla è servito l’espediente di presentarsi al valico stradale di Ponte Chiasso, in via Bellinzona, di prima mattina. I militari di servizio con l’ausilio delle unità cinofile antidroga della Guardia di Finanza procedevano già ai quotidiani controlli in frontiera.

E’ così che è andata male ad un 30enne albanese residente a Como che con la propria autovettura stava tentando di esportare in Svizzera più di mezzo chilo di eroina confezionata minuziosamente con del nastro adesivo da imballaggio.

Non è sfuggita ai finanzieri, che hanno operato in collaborazione con i funzionari doganali della S.O.T. di Ponte Chiasso, la circostanza che l’uomo, evidenziasse un po’ di nervosismo alla domanda di rito del militare al valico, volta ad accogliere le dichiarazioni circa il possesso di valuta e/o merci.

Fatto accostare per un controllo più approfondito, al resto ha pensato “NAPOLEON”, uno splendido cane antidroga razza “malinoise” in forza al Gruppo della Guardia di Finanza di Ponte Chiasso, il quale si è immediatamente fiondato all’interno del bagagliaio e nonostante fosse completamente vuoto ha cominciato come forsennato a “raspare” con le sue zampe sulla moquette che lo rivestiva.

Secondo un ormai collaudato dispositivo, sono quindi entrati in gioco i “cacciavitisti”: le fiamme gialle specializzate nello smontaggio (e nel rimontaggio) dei veicoli. Non c’è voluto molto a quel punto a trovare l’ingegnoso doppiofondo realizzato proprio nella parte sottostante il baule e l’alloggiamento della ruota di scorta, per tutta la larghezza della vettura. Un capiente anfratto, realizzato da veri professionisti, dove era collocato lo stupefacente sapientemente stipato.

La droga, come anche l’autovettura, è stata sottoposta a sequestro, mentre l’uomo è stato immediatamente arrestato per traffico internazionale di stupefacenti e condotto presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

L’eroina rinvenuta, una volta immessa sul mercato, suddivisa in dosi, avrebbe fruttato agli spacciatori ben oltre 300 mila euro.