DERVIO – Si avvia positivamente a conclusione la vicenda legale iniziata a fine 2010 che ha contrapposto all’ENEL i Comuni di Dervio e della Valvarrone, che chiedevano il pagamento di maggiori importi per l’ICI a partire dal 2004.
Il Comune di Dervio infatti si è fatto promotore, in convenzione con i comuni di Premana, Pagnona, Casargo, Introzzo, Tremenico, Sueglio e Vestreno, di un’iniziativa per far ricalcolare il valore della centrale idroelettrica di Corenno. L’operazione, dal percorso molto complesso, aveva l’obiettivo di attribuire una nuova rendita catastale (con la quale veniva calcolata l’ I.C.I. e si calcolerà ogni futura imposta sugli immobili) che si riteneva fosse più veritiera rispetto all’effettivo valore degli impianti ENEL presenti sul territorio. Questo ricalcolo ha generato pertanto un notevole introito relativamente all’imposta comunale sugli immobili, comprendente gli arretrati per gli anni interessati dalla legge.
La vicenda è nata con una perizia per valutare l’effettiva consistenza degli immobili, a cui è seguito l’invio degli avvisi di accertamento ad ENEL da parte degli 8 Comuni, la discussione nelle commissioni tributarie provinciali e regionali e pochi giorni fa un accordo tra le parti che permette di evitare l’allungamento della controversia, scongiurando il rischio di continuare per lunghi anni nei vari gradi di giudizio, con una possibile esplosione delle spese legali e l’incertezza legata all’esito finale. In questo modo invece i Comuni otterranno da ENEL 809 mila euro, così suddivisi: circa 248 mila euro a Dervio, 220 a Premana, 114 a Tremenico, 87 a Pagnona, 57 a Vestreno, 54 a Introzzo, 17 a Sueglio e 13 a Casargo, in base alla diversa consistenza degli impianti nel territorio dei vari Comuni.
Da questi importi bisognerà detrarre qualche decina di migliaia di euro di spese legali sostenute complessivamente per arrivare al risultato finale, ma grazie al lavoro effettuato per la rideterminazione delle rendite verrà garantita la riscossione di importi superiori anche negli anni futuri.
La Legge Finanziaria del 2005 chiariva che gli elementi costitutivi di alcuni edifici produttivi, tra cui le centrali idroelettriche, contribuiscono a determinare la rendita catastale anche se fisicamente non incorporati al suolo. Questa circostanza comporta un notevole aumento della rendita stessa dell’immobile e quindi un maggiore esborso in termini della vecchia I.C.I. da parte dell’ENEL, che pagava per la centrale di Corenno solo circa 3 mila euro di imposta, relativa (per semplificare) solo ai “muri” dei propri edifici, mentre dopo l’intervento dei Comuni dovrà pagare alcune decine di migliaia di euro all’anno anche per le turbine, le condotte forzate, le dighe e altre attrezzature.
Il coinvolgimento degli altri Comuni è dovuto al fatto che la centrale di Corenno interessa, con le condotte forzate, le gallerie e i bacini di accumulo, anche il territorio degli altri Comuni facenti parte della convenzione, di cui Dervio ha il ruolo di capofila. Data la complessità della materia i Comuni si sono avvalsi della consulenza legale di un avvocato tributarista di Milano che aveva già assistito diversi comuni della Valtellina.
L’Amministrazione Comunale ha avviato questa lunga procedura, che ha portato i propri frutti dopo tre anni di lavoro, soprattutto per un senso di giustizia nei confronti di tutti i contribuenti che hanno pagato l’imposta sugli immobili, oltre che per ricercare nuove risorse finanziarie a sostegno del bilancio comunale vittima dei tagli dei trasferimenti dello Stato ai Comuni. La cifra recuperata, in parte già inserita nei bilanci precedenti, sarà infatti appena sufficiente a coprire il “buco” generato dai mancati trasferimenti dallo Stato al Comune dopo l’abolizione dell’IMU, ed eviterà di dover ricorrere a nuove tasse per i cittadini. Si tratta quindi di un grande risultato per il quale dobbiamo ringraziare anche tutti i funzionari comunali che hanno collaborato.