LECCO – Potrebbe ben presto essere dichiarato adottabile il bimbo di 7 anni vittima di ripetuti pestaggi da parte della matrigna, una 24enne albanese arrestata in seguito alle indagini che avevano svelato le sevizie subite dal piccolo.
I fatti erano stati resi noti nel marzo scorso, al termine degli accertamenti condotti dalla Squadra Mobile della Questura di Lecco, dopo una segnalazione da parte del personale del Pronto soccorso Manzoni, che più volte hanno dovuto soccorrere il bambino.
Infatti, diverse volte il padre lo aveva accompagnato al nosocomio lecchese coperto da lividi, addirittura in un’occasione con due costole rotte e un dito spezzato, giustificato dal genitore in modo generico, evitando le domande dei medici.
L’attività investigativa ha permesso di scoprire che la responsabile delle brutali ferite altro non era che la moglie del padre del bimbo, che si sarebbe accanita costantemente su di lui, sbattendogli la testa contro la vasca da bagno o svegliandolo al mattino con calci, buttandolo giù dal letto.
Allontanato dai suoi genitori (la matrigna raggiunta da custodia cautelare in carcere e il padre denunciato) ora per il piccolo sembra aprirsi un nuovo futuro.
“La procedura è ancora in corso – precisa Marco Cadeddu, dirigente della Squadra Mobile – ma l’auspicio è che gli possa essere data una nuova prospettiva sul territorio italiano”.
Questa è stata solo una delle operazioni messe a segno dagli agenti della Questura, che nel 2013 sono stati impegnati in diversi fronti: la lotta allo spaccio di droga, con 41 persone indagate, 7 arresti e 18 custodie cautelari; i furti e le rapine, con l’arresto di uno dei membri della banda di sudamericani responsabili della violenta rapina al gioielliere di Corso Martiri, e la difesa dei più deboli con diverse denunce per circonvenzione di incapace.

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