LECCO – Si è aperta la maturità per oltre 2 mila studenti lecchesi: mercoledì mattina, alle 8.30, ha avuto inizio la prima prova. Sei ore di tempo per svolgere l’elaborato, anche se tracce scelte dal Ministero non hanno entusiasmato gli alunni lecchesi.
Raggiunti all’uscita dei rispettivi istituti, al termine dell’esame, alcuni maturandi hanno analizzato i temi proposti e le considerazioni espresse sembrano essere unanimi: le uniche tracce che hanno stuzzicato il loro interesse sono state quelle relative alla tipologia del saggio breve, ovvero i titoli che hanno riguardato “Le nuove responsabilità”, “Violenza e non violenza nel ‘900” e “Tecnologia pervasiva”.
Ignorati, invece, sia il poeta Salvatore Quasimodo con la sua “Ride la gazza, nera sugli aranci”, che l’architetto Renzo Piano, autore della definizione dell’Italia come “Paese bello e fragile”.
“Per esclusione ho scelto il saggio breve a tema socio economico – racconta Ilaria Pirovano, studentessa dell’istituto Parini – le altre tracce, invece, non mi piacevano e le ho trovate troppo difficili, però dopo aver scritto per quattro ore e mezza sono rimasta soddisfatta di ciò che ho prodotto, quindi va bene così”.
Voce fuori dal coro, invece, è il collega di studi Stefano Mariani unico tra gli intervistati ad aver scelto il tema storico che chiedeva un confronto tra l’Europa del 1914 e quella odierna: “Ho optato per la traccia sul tema storico perché è una materia che mi appassiona, quindi sono andato a colpo sicuro. Riguardo le altre proposte ho apprezzato quelle riferite ai saggi brevi, anche se non mi hanno entusiasmato più di tanto, mentre la poesia di Quasimodo non l’avrei mai presa in considerazione”.
Il saggio breve la fa da padrona al Badoni, tre intervistati su tre lo hanno preferito alle altre proposte.
“Tra tutte ho scelto una traccia per i saggi brevi perché erano argomenti interessanti – spiega Daniele Crimella, maturando all’istituto Badoni – tutte le altre invece non mi sono piaciute, a mio avviso ci sarebbero stati argomenti d’attualità molto più stimolanti”.
Stessa scelta anche per il compagno Lorenzo Gnecchi che ha preferito il saggio breve sulla tecnologia, “mi interessava di più”, mentre ha bocciato le altre proposte: “non erano stimolanti”.
Dello stesso parere il collega di studi Daniele Rondalli: “La mia scelta è ricaduta sul saggio breve a sfondo socio economico anche se mi aveva interessato pure quello storico politico. Le altre, invece, proprio non mi piacevano, al loro posto mi sarebbe piaciuto trovare qualcosa inerente allo scoppio della prima guerra mondiale, visto che cade il centesimo anniversario”.
“Lo scoppio della prima guerra mondiale”, “I dieci anni del social network facebook” e “Nelson Mandela”, sono questi gli argomenti che i maturandi lecchesi avrebbero voluto affrontare nella loro prima prova d’esame.
“Le tracce non erano affatto interessanti” confessa Roberto Sironi dell’istituto Fiocchi, a fargli eco c’è il compagno d’esame Gabriele Pergola: “Alcune tracce erano complicate anche perché trattavano di argomenti che non abbiamo affrontato durante l’anno, se avessi potuto scegliere io, mi sarebbe piaciuto parlare dello scoppio della prima guerra mondiale oppure di questi primi dieci anni di Facebook”.
Anche al liceo scientifico “Grassi” gli studenti si trovano d’accordo con i colleghi del Badoni e del Fiocchi.
“Ho scelto il saggio breve sul tema delle nuove responsabilità, ma l’ho fatto per esclusione – racconta Alice Giardini – le altre proposte non mi piacevano, avrei voluto poter parlare della crisi economica attuale oppure della morte di Mandela”.
Argomento che avrebbe voluto trovare tra le tracce anche la compagna Andrea Barbiero: “Ho scelto il saggio breve sulla non violenza perché è un tema coinvolgente, gli altri temi, invece, non hanno catturato la mia attenzione, avrei preferito una traccia su Mandela o sulla fotografia che avrebbe coinvolto più materie”.
Le proposte del Ministero avrebbero lasciato poco spazio ai collegamenti interdisciplinari, dunque, come osserva anche la maturanda, sempre del liceo scientifico, Ludovica Scarfone: “Ho optato per il saggio breve sulla non violenza perché mi appassiona la politica di Gandhi, ma in generale i temi proposti non mi sono piaciuti, non si riuscivano a fare molti collegamenti tra le varie materie. Avrebbero potuto proporci di analizzare la segregazione razziale al giorno d’oggi, collegandola alla morte di Mandela, oppure di trattare il tema della propaganda dei mass media,
considerando che quest’anno sono 10 anni che esiste Facebook”.
Piaciuto o meno, il classico tema d’esame che da avvio alla maturità è ora archiviato e gli studenti si preparano ora ad affrontare la seconda prova, diversa per ogni tipologia di scuola, e, soprattutto, la temutissima terza prova prevista per il 23 giugno.