LECCO – “Di fronte alla lettura della delibera, pubblicata in questi giorni a distanza di quasi un mese dal voto in aula, relativa all’approvazione del PGT del Comune di Lecco, non possiamo che dirci delusi dalle scelte di questa Amministrazione comunale”.
E’ questo il contenuto della presa di posizione dei presidenti delle associazioni dei costruttori dell’ANCE, delle piccole medie imprese dell’API, di Confartigianato e Confindustria Lecco.

“Nessuna, infatti, delle 34 richieste di miglioramento presentate dalle nostre Associazioni è stata accolta, fatta eccezione per una presentata in forma analoga da un Consigliere comunale. Se questa è l’attenzione, più volte dichiarata da numerosi suoi esponenti, viene da riflettere seriamente su quale futuro possa avere la Città” attaccano le tre associazioni imprenditoriali.
“Più volte abbiamo sottolineato l’esigenza che il PGT debba rappresentare un supporto concreto per progettare e sostenere lo sviluppo economico di un territorio, capace di adeguarsi con flessibilità all’evoluzione stessa della comunità locale. Ma l’Amministrazione cittadina ha dimostrato, con il documento approvato, di non saper guardare al domani in modo strategico. Dopo infatti non aver accolto le proposte da noi avanzate in una prima fase del dibattito, non ha mutato atteggiamento nemmeno nella fase di valutazione delle osservazioni, sebbene in diverse occasioni di confronto l’Amministrazione stessa si fosse detta pronta a migliorie e a correzioni. E ciò nonostante tali osservazioni, espresse in modo semplice e organico, anche per agevolarne il recepimento, potevano in qualche modo porre rimedio ad alcuni vuoti e correggere alcuni errori che il documento predisposto dal Comune evidenziava”.

Per ANCE, API, artigiani e industriali, l’Amministrazione comunale “non ha saputo apprezzare il fatto che, per senso di responsabilità, le nostre Associazioni avessero deciso, piuttosto che alzare la voce, di scegliere un atteggiamento costruttivo, limitandosi a redigere un unico documento sintetico e rinviando ad una fase di confronto successivo l’approfondimento dei temi strategici a nostro avviso fondamentali per lo sviluppo del territorio, di cui in questo PGT vi era poca traccia. Una scelta nata dalla consapevolezza che occorresse dotare comunque il Comune capoluogo di questo importante strumento, quanto meno entro l’ultima scadenza prefissata dalla legge, evitando che i costi di un iter prolungatosi oltre ogni aspettativa finissero per gravare pesantemente sull’intera comunità locale”.

Osservazioni, quelle presentate dai rappresentanti del mondo imprenditoriale che volevano “da un lato a favorire una maggior semplificazione operativa, correggendo alcune norme così contorte da ingenerare confusione ed incertezza tra i cittadini, dall’altro ad agevolare piccoli interventi sull’esistente, sia in ordine agli edifici destinati alle attività produttive che all’edilizia residenziale, senza proporre consumo di nuovo suolo, dall’altro ancora a rimuovere le farraginosità e le rigidità che ostacolano e spesso precludono ingiustificatamente un’adeguata flessibilità delle destinazioni d’uso”.

“Di fronte a questa dimostrazione di chiusura da parte del Comune di Lecco – scrivono i rispettivi presidenti delle associazioni – riteniamo di dover esprimere l’assoluta contrarietà del sistema economico-produttivo al PGT approvato, che non rispecchia in alcun modo le legittime attese del mondo che rappresentiamo. Contestualmente risollecitiamo, con ancora maggior forza, l’Amministrazione comunale ad aprire, fin da subito, un confronto aperto e concreto sul futuro della città che, abbandonate le affermazioni generiche, scenda realmente sui temi che riguardano il modello di sviluppo che si intende perseguire, ponendo al centro questioni fondamentali quali il reale sostegno al tessuto industriale ed artigianale, le misure volte all’effettivo recupero e riqualificazione e del patrimonio immobiliare esistente pubblico e privato, l’adozione di criteri di flessibilità e snellimento delle procedure, il disegno strategico di alcune aree, che hanno bisogno di scelte coraggiose e di strumenti concreti di incentivazione”

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