Ciresa (Confcommercio): “Troppe tasse, il Governo faccia in fretta”

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Peppino CiresaLECCO –  E’ dell’Italia il record mondiale della pressione fiscale effettiva. Secondo i calcoli dell’Ufficio studi Confcommercio, diffusi in occasione del recente convegno nazionale “Tagliamo le tasse non tassiamo la crescita. Indice di civiltà per un Paese moderno”, la pressione è infatti pari al 53,2% del Pil, al netto dell’ economia sommersa che è intorno al 17,3% del prodotto interno lordo.

Si tratta di una percentuale che supera quella di tutti i maggiori Paesi nel mondo, superiore dunque anche a quella di Paesi che hanno notoriamente una forte pressione fiscale come Danimarca (51,3%) e Francia (49,5%).

Di fronte a questi dati il presidente di Confcommercio Lecco, Peppino Ciresa, si dimostra preoccupato: “Non è possibile andare avanti così. Purtroppo i commercianti e chi fa impresa sanno benissimo cosa vuol dire mandare avanti una attività con questo livello di tassazione! Chi ci governa continua a non capire che è quello il problema numero uno: ci sono troppe tasse da pagare!”.

Sempre secondo l’Ufficio Studi Confcommercio, a fronte di un aumento della pressione fiscale in Italia del 5% dal 2000 al 2013, il Pil procapite è sceso del 7%. In Germania nello stesso periodo la pressione fiscale è diminuita del 6% mentre il Pil reale procapite è aumentato del 15%. “La ripresa è ancora fragile e incerta. Le famiglie continuano a rimandare gli acquisti a tempi migliori. E se la domanda interna non si muove è tutto il Paese a risentirne. Gli economisti e troppi politici non capiscono che se non ripartono i consumi interni l’Italia non va da nessuna parte”.

Il presidente Ciresa sposa la linea tracciata dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli: “La ricetta di Confcommercio resta la stessa: “meno tasse e meno spesa pubblica, più riforme e più lavoro”. Come ha ribadito il presidente Sangalli occorre tagliare le tasse per favorire la crescita: è il passaggio ineludibile, la premessa a qualsiasi azione che possa ricostituire il potere di acquisto delle famiglie e che possa essere una concreta spinta alla domanda interna. Al contrario, come ha ricordato recentemente lo stesso Sangalli, la pressione fiscale negli ultimi anni è cresciuta costantemente creando, a livello locale, veri e propri ingorghi fiscali come il mix esplosivo Imu-Tasi-Tari che ha disorientato le famiglie e complicato la già difficile attività di gestione delle imprese”. Poi Ciresa continua: “Ha fatto bene Sangalli ha sottolineare che se ci sarà una manovra correttiva ad ottobre il Governo deve “abbandonare l’idea di nuove tasse e di ulteriori eventuali prelievi: le tasse sono oggi la mortificazione della crescita”. La strada deve essere invece quella di una seria spending review perché come ha dichiarato il nostro presidente in questi giorni “esistono 80-100 miliardi di spesa pubblica che possono essere attaccati e tagliati”.

Quindi conclude: “E’ necessario che il Governo Renzi acceleri su misure che favoriscano la crescita passando dagli annunci all’attuazione. Abbiamo applaudito agli 80 euro anche se ci aspettavamo un allargamento anche alle partite Iva, abbiamo dichiarato la nostra soddisfazione per il Decreto Poletti sul lavoro e ci aspettiamo che anche quanto previsto dal Jobs Act sia altrettanto positivo. Ora chiediamo un ulteriore sforzo in termini di riforma fiscale, di riduzione della burocrazia, di miglioramento dell’accesso al credito. Le imprese del commercio, dei servizi e del turismo non possono più aspettare!”.