A denunciarlo una ragazzina che nel 2009 aveva 14 anni, lui all’epoca 78. L’adolescente si confidò con una insegnante e da lì partirono le indagini della squadra mobile di Lecco che scoprì altri abusi, alcuni risalenti a trent’anni prima su vittime anche nella tenerissima età di sei anni. Allora si disse che le bimbe erano otto, quasi tutte parenti o amiche dei componenti della famiglia. Si parlò di violenze e minacce per ottenere il silenzio delle piccole. Quando fu arrestato il pedofilo si dichiarò subito innocente. Vista l’età moglie e due delle quattro figlie di adoperarono per trasferirlo dal carcere a una struttura protetta.
In un primo momento si localizzò i fatti in Valsassina, ma in realtà la localizzazione non è detto fosse quella.
Tutta la vicenda processuale comunque si è compita nel riserbo soprattutto per proteggere le vittime: non solo le piccole ma anche alcune donne ormai in età adulta che avevano nel frattempo cercato di dimenticare.
Oggi l’epilogo raccontato laconicamente da un comunicato della questura di Lecco: “Il personale della squadra mobile ha dato attuazione ad ordine di esecuzione emesso dall’ufficio Esecuzioni penali presso la procura della Repubblica di Lecco, nei confronti di P.G., classe 1931, … per una serie di abusi sessuali ai danni di sei ragazze minorenni”.