La cicogna bianca, Ciconia ciconia, è un maestoso uccello a cui, nel corso dei secoli, sono state assegnate numerose simbologie.
Sin dall’antichità questo uccello ha simboleggiato per i Cristiani purezza, castità, prudenza e vigilanza forse per il suo piumaggio candido e per il fatto che in volo ricorda un angelo.
Nella mitologia greca è stata talvolta associata a Hermes, il messaggero degli dei, come simbolo di grande viaggiatore. E via dicendo, le associazioni simboliche della cicogna sono innumerevoli.
La rappresentazione più nota della cicogna la ritrae con un fagotto nel becco con all’interno in piccolo bambino che verrà consegnato ad una nuova famiglia che così coronerà il loro sogno.
“Si racconta, che quando le cicogne si sono scelte un compagno, non se ne separano più e quando uno di essi muore, l’altro non si accoppia con nessuno, rimanendo solo, fino alla morte, e soffrendo in silenzio. Non importa quanto grande sia questo dolore, esse continuano a volare soffrendo in silenzio.”
Grande simbologia di famiglia e di valori quindi, di quei valori che oggigiorno purtroppo diventano sempre più rari.
Fatto sta che chiunque scorga una cicogna non può fare a meno di alzare gli occhi al cielo per ammirarla.
Forse non tutti sanno che nel territorio lombardo ci sono diverse colonie di questi uccelli, la più numerosa delle quali si trova in provincia di Pavia, nei pressi di Sant’Alessio ed altre in provincia di Milano.
Esistono due specie di cicogna che interessano il nostro territorio: la Cicogna bianca e la Cicogna nera. Mentre la prima vive qui da noi, la seconda è talvolta osservata dai più assidui bird-watcher mentre transita sopra alle nostre montagne nel corso delle migrazioni.
La cicogna bianca è un grosso uccello con un’apertura alare che arriva a 220 cm ed un’altezza in piedi che supera i 125 cm. E’ caratterizzata dal colore candido rotto dal nero di parte delle ali. Il grande e robusto becco rosso-arancio e le lunghe zampe rosse la rendono pressoché inconfondibile.
E’ una sorta di spazzino dei cieli nel senso che si nutre in pratica di tutto, non disdegnando neanche le carogne.
Il nido della cicogna è molto voluminoso, più largo di 1 metro, costruito su alberi, su manufatti come tetti e camini di case, si tralicci della luce e più raramente su rocce.
La cura dei piccoli, solitamente 2-4, è affidata a entrambi i genitori che si alternano sia nella cova sia nello svezzamento dei pulli.
In verità vedere una cicogna che nutre i propri pulcini è uno spettacolo un po’ schifoso: infatti l’adulto una volta giunto al nido vomita tutto quello che ha immagazzinato e i pulli si nutrono di questo groviglio di pezzi di animali morti… bela….
Francesco Renzi
www.francescorenzi.com
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