“Colazione da Starbucks” è un romanzo sulle diversità tra Occidente e Oriente, in particolare tra Iran e Stati Uniti.
I due Paesi vengono confrontati e narrati in prima persona da una giovane donna iraniana (Tamila) che, grazie ai sacrifici dei suoi genitori, riesce ad ottenere il visto per andare nei tanto sognati Stati Uniti. Qui, però, preferisce definirsi “persiana” piuttosto che “iraniana” per timore che la gente possa avere dei pregiudizi nei suoi confronti.
Scoprirà la libertà, il poter uscire di casa senza velo, andare alle feste senza paura di essere arrestata, camminare a piedi nudi, poter parlare con un uomo guardandolo negli occhi e prendere un caffè al bar con le amiche. Tutte cose vietate nel suo Paese d’origine. E questa libertà fa riflettere sia Tamila sia il lettore sul mondo Orientale (in questo caso l’Iran), un mondo che gli occidentali conoscono solo grazie alle immagini di violenza e sofferenza trasmesse dai notiziari, un mondo che in realtà nasconde tante bellezze tutte da scoprire.
Trama. Tamila vive in Iran con i suoi genitori. Per il suo ventisettesimo compleanno riceve in dono una bottiglietta piena di sabbia. È la sabbia che i suoi genitori avevano raccolto moltissimi anni prima sulle spiagge californiane, quando ancora potevano viaggiare, prima di diventare prigionieri nel loro stesso Paese. Insieme alla boccetta ci sono il passaporto e il visto turistico per la figlia: raggiungerà la sorella (che non vede da 15 anni) a Tucson, in Arizona, e dovrà fare di tutto per non tornare mai più in Iran e vivere libera. Come segno della conquista della libertà, dovrà gettare nel vento la sabbia della boccetta sulla stessa spiaggia dove fu presa.
Una volta giunta a Tucson, l’impatto con questo nuovo mondo turba Tamila. È affascinata ma allo stesso tempo impaurita dalla libertà di cui godono le persone che incontra: uomini, donne, bambini. Come ella stessa nota: “Forse la libertà è quando non sai di averla”.
Scopre la bellezza di fare giri in motorino, bere il caffè al bar, andare a ballare e scopre anche il Wonderbra. Si fa nuovi amici ma il visto turistico dura solo 3 mesi entro i quali dovrà trovare un marito che le dia la cittadinanza americana.
La sorella e il cognato le fanno conoscere molti uomini ma tutti iraniani. Dal loro punto di vista, anche negli USA bisogna rimanere legati alle tradizioni e alla religione del proprio Paese. Sembra che Tamila sia destinata a vivere da persiana anche nel paese della libertà. Ma il suo cuore batte solo per Ike, un bel ragazzo americano che lavora da Starbucks e che ricambia i suoi sentimenti.
Tamila è combattuta se assecondare i desideri della sorella Maryam che la vuole sposata a un connazionale oppure se realizzare i propri desideri ed essere davvero libera e felice.
Francesca Numerati