RUBRICA – Siamo in estate, la stagione più calda dell’anno, quella in cui amiamo tanto esporci ai raggi del sole per avere una carnagione ambrata o bronzea impeccabile ma…attenzione: è fondamentale proteggere al meglio la propria pelle per evitare, in primo luogo, eritemi ed arrossamenti, ma anche foto-invecchiamento e foto-carcinogenesi.
Il sole emette radiazioni elettromagnetiche con diversa lunghezza d’onda e tra queste vi sono radiazioni non-ionizzanti che colpiscono la cute umana: il 10% di queste sono raggi ultravioletti o UV (0,5% UV-B e 9,5% UV-A).
La capacità di penetrazione delle radiazioni nella cute umana è direttamente proporzionale alla loro lunghezza d’onda:
l’UV-B penetra fino allo strato basale dell’epidermide (strato superficiale)
l’UV-A giunge al derma papillare (strato sottostante l’epidermide)
L’esposizione della cute alla luce solare e, quindi, a radiazioni UV, provoca un incremento della pigmentazione (“abbronzatura”), meccanismo naturale di difesa della pelle: la melanina si dispone negli strati profondi dell’epidermide grazie agli UV-A e in tutta l’epidermide grazie agli UV-B.
La reazione cutanea più frequente, provocata soprattutto dagli UV-B, è l’eritema solare, ovvero il classico arrossamento, accompagnato da bruciore, che può essere di intensità variabile in base alla durata dell’esposizione ed al fototipo (classificazione dermatologica che si basa sulla quantità e qualità di melanina presente nella pelle; si riconoscono 6 fototipi, dal fototipo I con la carnagione chiarissima al fototipo VI con la carnagione scurissima).
L’esposizione cronica al sole, poi, induce le modificazioni cutanee tipiche del foto-invecchiamento, con formazione di più o meno evidenti macchie pigmentate.
Infine, la radiazione solare è implicata nella genesi di tumori cutanei di natura epiteliale (carcinoma) e melanocitaria (melanoma). I raggi ultravioletti influiscono sulla genesi di tumori cutanei poiché gli UV-B vengono assorbiti dal DNA e, per azione indiretta, gli UV-A agiscono sullo stesso tramite formazione di radicali liberi dell’ossigeno; tutto ciò può portare a mutazioni del DNA che sono alla base della formazione di tumori.
Per proteggere la pelle durante l’esposizione al sole si utilizzano creme solari con filtri che possono essere fisici o chimici.
I filtri chimici sono molecole organiche in grado di assorbire un intervallo variabile di radiazioni UV nocive, senza impedire l’accesso alla cute di altre radiazioni; fanno parte di questa categoria i derivati dell’acido paraamino-benzoico (PABA), i cinnamati, salicilati, benzofenoni, ecc.
I filtri fisici, invece, sono composti che oppongono un vero e proprio schermo fisico alle radiazioni UV attraverso la riflessione e la diffusione delle radiazioni; tra questi vi sono ossido di zinco, di magnesio, di ferro, di titanio, ecc. Un tempo venivano poco utilizzati per la colorazione biancastra lasciata sulla pelle ma ora sono presenti in commercio formulazioni micronizzate molto più gradevoli a livello cosmetico.
Per scegliere il filtro solare è fondamentale il fattore di protezione o SPF (Sun Protector Factor):
PROTEZIONE | SPF |
Bassa | 6 – 10 |
Media | 15 – 20 – 30 |
Alta | 30 – 50 |
Molto alta | 50+ |
E’ opportuno scegliere la crema solare, ricordandoci di controllare che vi siano filtri sia per UV-B che per UV-A, in base al fototipo, alla fascia di età, all’assunzione di farmaci potenzialmente fotosensibilizzanti (es. alcuni antibiotici, antinfiammatori, cortisonici, ecc.) ed alla presenza di patologie che possono peggiorare al sole (es. rosacea ed herpes): SPF 50+ è consigliabile soprattutto per bambini ed anziani, fototipi I e II e soggetti con molti nei o patologie dermatologiche; la crema solare va applicata più volte al giorno, soprattutto nei primi giorni di esposizione, ed in seguito a contatto con l’acqua poiché potrebbe ridurne l’efficacia, nonostante quelle di ultima generazione siano molto resistenti all’acqua.
In commercio sono presenti anche integratori molto validi a base di betacarotene o carotenoidi, vitamina C e vitamina E (potenti antiossidanti), selenio e rame per proteggere le cellule dallo stress ossidativo, evitando così i danni causati dalle radiazioni solari, tra cui eritemi e scottature, e contribuire alla pigmentazione della pelle, stimolando la produzione di melanina. L’assunzione quotidiana di questi integratori deve iniziare almeno 2 settimane prima di un’intensa esposizione al sole e proseguire durante tutto il periodo dell’esposizione; gli integratori vanno intesi sempre come complemento alla protezione con filtri solari e non devono mai essere assunti da soli.
Proteggere la pelle dai danni delle radiazioni è un nostro dovere, non dimentichiamolo!!
Dottoressa Mapelli Valentina
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