MILANO – “Una legge che rappresenta un contributo fattivo e concreto in linea con il tema di Expo che si concluderà tra pochi giorni, un progetto di legge che in modo sussidiario affronta le emergenze della lotta alla povertà, dell’educazione all’alimentazione e del contrasto allo spreco”.
Così il consigliere regionale lecchese Mauro Piazza commenta la legge di “Riconoscimento, tutela e promozione del diritto al cibo” approvata all’unanimità da Regione Lombardia.
Garantire il diritto al cibo attraverso la lotta alla povertà, la riduzione degli sprechi alimentari a tutti i livelli e la ridistribuzione alle persone più bisognose delle eccedenze di cibo che si verificano a tutti i livelli della catena agroalimentare, la promozione dell’educazione a una sana e corretta alimentazione. Sono queste alcune delle finalità della legge che si propone di ridurre del 50% gli sprechi alimentari in Lombardia entro il 2025.
Viene istituita la Consulta regionale per la promozione del diritto al cibo, con compiti consultivi e di supporto alla programmazione delle politiche regionali sul tema. La norma finanziaria quantifica in 200 mila euro lo stanziamento per il 2016 e per gli esercizi finanziari seguenti.
“Sette anni di crisi economica hanno creato in Italia e pure in Lombardia un aumento delle persone in difficoltà ma, soprattutto, hanno reso evidente un cambiamento delle cause della povertà stessa – commenta Piazza – Con questa legge intendiamo dare risposte nuove e più rispondenti a questa emergenza, ponendo la lotta alla povertà alimentare come primo punto, attraverso l’introduzione di norme e politiche per garantire a tutti pieno accesso al sostentamento alimentare e la promozione di iniziative da parte delle organizzazioni che tutelano il diritto al cibo”.
Gli enti non profit assistono nella nostra regione oltre 300.000 persone in difficoltà all’anno: il problema della povertà non può essere affrontato in solitaria dalle istituzioni pubbliche e la partnership con il Terzo Settore è un elemento fondamentale e decisivo: “Un approccio non nuovo per la Lombardia che nel 2006 approvò la legge denominata “Politiche regionali di intervento contro la povertà” aprendo così una strada innovativa nel panorama italiano e assumendo il bisogno alimentare come elemento centrale nella risposta pubblica e il terzo settore come soggetto privilegiato per un intervento in materia”, conclude Piazza.

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