LECCO – Per poter conoscere il ragazzo che aveva ricevuto il rene sinistro donato da suo figlio Riccardo, morto a soli 15 anni dopo un grave malore che lo ha colpito sulle piste da sci all’Aprica, aveva lanciato un appello in Facebook, ora Marco Galbiati si è fatto promotore di una raccolta firme per modificare parzialmente la legge sulla donazione di organi.
Una petizione che ha già superato le 2000 firme raccolte in pochi giorni attraverso il portale Change.org
La proposta lanciata da Galbiati chiede di modificare la legge 91/1999 che regola la donazione degli organi nella parte che prevede l’anonimato tra i famigliari del donatore e il ricevente.
“La legge in vigore in Italia prevede l’anonimato: è vietato diffondere le generalità dei famigliari del donatore e quelle del ricevente – spiega Galbiati – Credo fortemente che questa sia una legge ingiusta, poiché vieta alle due parti, qualora entrambe lo desiderino, di potersi incontrare e conoscere, magari con un supporto psicologico. Avviene così in altri paesi e in Italia non è sempre stato così”.
“Ho avuto la possibilità di conoscere Maurizio che ha ricevuto il rene di Riccardo: pure lui voleva conoscere me – continua Galbiati – E’ stato bello raccontargli chi era mio figlio e ne è nata una bella amicizia. Ricevo quotidianamente attestati di incoraggiamento per quello che sto facendo, segno che questo desiderio è condiviso da tanti. Mi auguro siano in tantissimi a firmare”.
La battaglia di Galbiati è stata rilanciata anche da Barbara d’Urso che martedì scorso ha ospitato Marco nella sua trasmissione “Pomeriggio 5”.
E’ possibile firmare dal sito internet dell’associazione di Marco e Riccardo Galbiati www.iltuocuorelamiastella.it oppure direttamente al link (clicca qui)