LECCO – Arrestati con il furgone carico di rame e l’impressione di averla fatta nuovamente franca: questa è la sorte toccata ai 6 cittadini di origine bulgara, incastrati dal blitz congiunto dei Carabinieri di Merate, Costamasnaga, Oggiono e Cremella, mentre stavano asportando 3 tonnellate di cavi di rame, da una ditta di Costamasnaga. Gli arresti odierni, che si sommano agli altri 3 fermi compiuti lo scorso 27 aprile, hanno dato il colpo di grazia alla banda di malviventi.
Un’operazione, quella portata a segno dai carabinieri, studiata a tavolino dopo i precedenti furti che hanno interessato l’area, e scattata dopo la segnalazione di rumori sospetti provenienti dall’azienda Rsi di Costamasnaga; una quindicina gli agenti impegnati nella retata, alcuni in borghese e altri nelle volanti poco distanti dalla ditta, appostate in modo da chiudere ogni possibile via di fuga ai banditi.
“Da una zona defilata, raggiunta dai primi carabinieri accorsi – ha spiegato il capitano Giorgio Santacroce – si poteva scorgere un furgoncino parcheggiato nel perimetro esterno dell’azienda, e sei uomini che trasferivano il carico di rame dai capannoni della ditta al mezzo di trasporto, attraverso un foro aperto nelle mura. Quattro di loro hanno poi raggiunto altre due automobili situate nei pressi del complesso industriale, gli altri due, invece, si apprestavano ad allontanarsi in furgone. E’ quindi scattato il dispositivo, con gli agenti in borghese e autocivetta che hanno bloccato il furgone e successivamente le altre due vetture”.
il 34enne Orlin Sokolov, Metodev Metodi, di 36 anni, il 42enneTodor Stoykov, Dimitar Dimitrov di 39 anni, Slavcho Derspodov e Stefan Georgiev, entrambi 31enni, si trovano ora rispettivamente nelle carceri di Lecco e Monza, in attesa del colloquio con il magistrato.
Tutti i protagonisti della vicenda avevano precedenti penali, apparentemente senza fissa dimora, alloggiavano presumibilmente nello stesso appartamento di via Liguria, ad Arcore. Il furgone è risultato invece rubato 3 giorni prima a Usmate Velate, ed è stato riconsegnato al legittimo proprietario.
Anche i 3 precedenti arresti, effettuati lo scorso 27 aprile a Lomagna, riguardano cittadini bulgari che, dai riscontri effettuati dai carabinieri, apparterrebbero alla stessa banda, e ai quali è possibile imputare, per le modalità e l’area nella quale operavano (la Brianza lecchese) altri furti di rame in altrettante aziende. Per questi ultimi, il Gip ha convalidato il fermo cautelare in carcere.
Il ruolo di spicco assunto dalla malavita bulgara è una novità nel quadro criminale del nostro territorio, e questo aspetto è stato rimarcato dal Tenente Colonello Marco Riscaldati, nella conferenza stampa di stamane: “E’ un operazione importante anche perché i bulgari generalmente non compaiono sullo scenario criminale quotidiano, al contrario dei rumeni, degli ucraini o dei moldavi. I bulgari, soprattutto nella cintura milanese, colpiscono in ambiti specifici. Il rame e i metalli sembrano essere diventati di loro interesse, insieme ad un’attività generalmente ad appannaggio quasi esclusivo dei rumeni, ovvero la clonazione delle carte di credito. Con questa operazione speriamo si possa impedire il ripetersi di episodi analoghi”.