Testamento Biologico: un silenzio che dura da un anno

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LECCO – E’ trascorso un anno dalla consegna delle 1119 firme autenticate di altrettanti cittadini che, con l’istituzione di un registro delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (Testamenti Biologici), chiedevano al Comune di Lecco un semplice servizio di attestazione, lo stesso servizio che i vicini comuni di Abbadia Lariana e Mandello del Lario hanno approvato e regolamentato rendendolo operativo.

A ricordare la situazione di stallo e quanto accaduto da un anno a questa parte sono le associazioni Cellula Coscioni e Qui Lecco Libera che insieme a Renzo e Lucio, Arci e Cgil avevano dato vita alla raccolta firme e quindi avevano avanzato la proposta di delibera. “Il Consiglio Comunale di Lecco, dopo 118 giorni anziché 45 come da Statuto Comunale, il 12 settembre 2011 bocciava la proposta fatta motivando il diniego con l’inutilità dello strumento richiesto e la promessa di una soluzione alternativa efficace e non illusoria, ribadita lo stesso giorno nella piazza Diaz antistante il Comune dal suo ideatore dottor Mario Tavola. Alla nostra proposta di approvare entrambi gli strumenti, perché compatibili e non alternativi tra loro, fu contrapposto un sonoro no con la bocciatura di quello che aveva raccolto ben 1119 firme di cittadini ben consapevoli di quanto stessero firmando. Dopo quella data il nulla o quasi, chiaro segnale della precisa volontà di questo Consiglio di ignorare una così importante domanda di servizio dei cittadini lecchesi. A 247 giorni dalla bocciatura del 12 settembre ben poco è stato fatto e quel poco, una commissione che ha adottato l’unica decisione di eliminare ideologicamente l’acronimo DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento) dal titolo della proposta Angelibusi, è avvenuto grazie alle continue insistenze delle nostre associazioni affinché costoro rispettassero almeno la promessa fatta. In concreto ancora nulla è stato predisposto per la discussione in Consiglio”.

Per le due associaizoni lecchesi vi è una: “affermata volontà di questo Consiglio di eludere e procrastinare all’infinito una valida risposta” ed è a loro dire “riscontrabile nell’assenza quasi totale dei Consiglieri nonostante i numerosi inviti, dal Convegno del 16 maggio ultimo scorso organizzato per approfondire l’argomento, approfondimento richiesto da numerosi interventi in Consiglio il giorno della bocciatura. Solo uno di questi (Alessandro Magni Sel, ndr) da sempre coerentemente impegnato sull’argomento, si è presentato all’appuntamento.  Unica presenza, oltre a quella del Consigliere Magni, quella del dottor Tavola, che ha riproposto il disco oramai rotto dell’attesa di una risposta dal Ministero degli Interni sulle funzioni comunali e il tavolo di un eventuale accordo con l’Ordine dei Notai. Risposte che si ripresentano oramai cicliche da mesi all’atto di ogni interrogazione in materia. Noi continueremo a vigilare perché il tutto, come palesemente auspicherebbe qualcuno, non cada nella palude del dimenticatoio”.