In Consiglio comunale la discussione sugli episodi di violenza in centro
Il centrodestra apre alla collaborazione sul tema con la maggioranza. Piazza: “Non escludiamo ordinanze ad hoc”
LECCO – Il vicesindaco e assessore Simona Piazza non è entrata nei dettagli ma ha lasciato intendere che l’amministrazione comunale non intende restare ferma a guardare: “Non escludiamo di attivare ordinanze ‘ad hoc’ per limitare il fenomeno” ha spiegato intervenendo in Consiglio comunale.
E’ stato il centrodestra ancora una volta a sollevare in aula l’argomento delle violenze in città che, purtroppo, non manca di nuovi spunti riportati dalle cronache:
“Abbiamo visto tutti il video della rissa sui binari della stazione, abbiamo letto dell’intimidazione di due giornaliste – è quanto accaduto a due colleghe di una testata locale – e la preoccupazione resta perché ogni fine settimana presenta puntuale il conto” ha detto Cinzia Bettega della Lega, ricordando l’episodio della notte tra sabato e domenica che ha coinvolto anche un esercente (vedi l’articolo).
La Lega ha rimarcato il lavoro delle forze dell’ordine “che per quanto addestrate devono affrontare persone volente, spesso in preda ai fumi dell’alcool, in gruppo come un branco, con il rischio che possano estrarre coltelli o altre armi di offesa” . Il Carroccio ha chiesto una commissione apposita in Comune per poter avere notizie chiare sui provvedimenti presi dal Comune e dalla Questura nei confronti dei coinvolti.
“La parola Daspo – ha detto Bettega – fa arricciare il naso a qualcuno, eppure è stato introdotto dal ministro Minniti, di un governo di centrosinistra, affinché i sindaci avessero degli strumenti per difendere vivibilità e decoro nelle proprie città”.
Il Daspo Urbano è stato invocato anche da Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia che si è chiesto “perché il Comune si sottrae a questa possibilità?” proponendo nuovamente l’ipotesi di utilizzare l’esercito con l’operazione “Strade sicure” in funzione di deterrenza.
“L’opera di prevenzione e repressione, seppur affidata alle forze dell’ordine, non può relegare il Comune ai margini dell’azione. Non si tratta fare delle ingerenze in campi altrui, ma di avviare una strategia di collaborazione che vada oltre le relazioni corrette, valide soprattutto in tempo di ‘pace’ – ha detto Antonio Rossi, parole che suonano come una sollecitazione agli organi competenti – La città va presidiata di giorno e di notte. Va poi analizzato il fenomeno nelle sue componenti sociali, psicologiche con un intervento coordinato che coinvolga associazioni, gruppi di volontari, oratori. Serve una strategia per far capire che Lecco non è terra di nessuno, tanto meno terra di violenza”.
Dal centro destra è arrivata anche l’apertura “a valutare insieme alla maggioranza – ha detto Emilio Minuzzo – quali strumenti il Comune può utilizzare per tentare di arginare un fenomeno che sta per diventare insostenibile. Non c’è, in questo, la sconfitta di qualcuno o il giovamento di qualcun altro. Se piove, piove per tutti”.
Sollecitazioni “opportune e condivisibili” ha risposto il sindaco Mauro Gattinoni che ha apprezzato l’invito del centrodestra al confronto. “Ogni tipo di azione la si sta sta valutando da tempo ma nel solco sottolineato nei vostri interventi” ha spiegato il sindaco in riferimento alle sedi istituzionali “opportune” nelle quali il primo cittadino ha sottolineato di voler “portare questa discussione”. Tra le possibilità ci sarebbe quella di limitare la vendita di alcolici in bottiglia dopo un certo orario.
Nel frattempo la presenza delle pattuglie in centro è già stata rafforzata: “L’intervento delle forze dell’ordine è sempre stato tempestivo, lo abbiamo visto in stazione e ancora sabato in centro città – ha detto Gattinoni – Questo vuol dire che il sistema di ‘rete’ messo in atto dalla Prefettura e dalla Questura è efficace e puntuale nei luoghi dove rischiano di verificarsi questi episodi. C’è stata lettura del territorio funzionale”.
Episodi che comunque, ha sottolineato il sindaco, non possono essere sottovalutati, “diffusi e nei numeri consistenti diventano un fenomeno. Vero che non è circoscritto a Lecco, probabile che alcune di queste persone venga da fuori città, ci sono extracomunitari in una certa quota e molti sono minorenni – ha aggiunto Gattinoni – ma non possiamo nemmeno nasconderci dietro a risposte circoscrivibili solo all’ordine pubblico. Dove sono le famiglie di questi minori? E’ una delle domande che ci poniamo ed è chiaro che queste tematiche coinvolgono tutta la comunità”.