L’operazione di controllo è stata effettuata a Cantù
CANTÙ – Nel corso di un controllo, i Finanzieri della Compagnia di Erba hanno scoperto, presso un autolavaggio di Cantù, tra i 5 lavoratori presenti, 3 lavoratori in “nero”, due di origini Pachistane ed uno d’origine Ivoriana, impiegati con mansioni di lavamacchine.
Per tale irregolarità, sono state elevate sanzioni che, se sanate entro 120 giorni dalla contestazione, ammontano a 5.400 euro altrimenti possono raggiungere la somma massima di 10.800 euro.
È stata inoltre disposta, dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Como-Lecco, nei confronti dell’esercente, la sospensione dell’attività, in quanto, nel giorno dell’intervento, i lavoratori in nero accertati superavano la soglia del 20% della totalità dei lavoratori impiegati.
L’attività commerciale è stata ripresa, nella giornata di mercoledì 18 agosto, in quanto l’esercente ha provveduto alla regolarizzazione dei 3 lavoratori riscontrati “in nero” oltre al pagamento di 500 euro quale acconto dell’ulteriore sanzione di 2.000 euro relativa alla sola chiusura obbligatoria dell’attività, il cui saldo dovrà avvenire entro sei mesi dall’istanza di revoca, così come previsto dall’art. 14, comma 7, del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i..
L’attività delle Fiamme Gialle s’inquadra, in particolare, in due dei numerosi obiettivi perseguiti dal Corpo: da un lato arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge, dall’altro tutelare proprio la parte più debole in un rapporto di lavoro, i lavoratori.
Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro.