RUBRICA – Una storia particolare quella di Judit Polgar la “Regina degli scacchi“. Nasce a Budapest nel 1976 ed unitamente alle due sorelle maggiori, Susan e Sofia, fece parte del processo educativo programmato dal padre Laszlo uno psicologo, che insieme alla moglie Klara un insegnante, seguendo il suo motto “la genialità si crea non nasce da sola” volle dimostrare che un bambino può ottenere risultati eccezionali se educato ed allenato fin da piccolo in un certo campo.
Quindi hanno educato ed istruito le loro figlie da soli in casa specializzandole negli scacchi. E hanno ottenuto risultati notevoli: Sofia è diventata Maestro Internazionale femminile, Susan prima donna al mondo Grande Maestro assoluto, mentre Judit partecipando unicamente a tornei maschili nel 1991 ottiene il titolo di Grande Maestro assoluto, diventando così, a soli 15 anni, 4 mesi e 28 giorni, il più giovane Grande Maestro di sempre, strappando il record che apparteneva nientedimeno che a Bobby Fischer. Grazie al suo talento la sua carriera comincia a prendere quota, anche se parafrasando una popolare canzone di questi anni possiamo dire che, in questo mondo di John e di Paul lei si sentiva un po’ come Ringo Starr, ma mentre Ringo suonava la batteria lei suonava gli altri Grandi Maestri!. E che Grandi Maestri!
Nella sua carriera è riuscita a sconfiggere nientemeno che l’allora Campione Mondiale in carica Garry Kasparov, l’ex Campione Mondiale Anatoly Karpov e i futuri Campioni Mondiali Vladimir Kramnik, Vishy Anand e Magnus Carlsen. Ci risparmiamo, per orgoglio maschile, di nominare i tantissimi altri titolati che le hanno buscate sonoramente.
Raggiunse il suo punto sublime nel 2005 raggiungendo l’ottava posizione nella “Top Ten” con un punteggio Elo di 2735!. Partecipò, prima donna al mondo, anche al Torneo dei Candidati nel 2007 dove ottenne la qualificazione, però perse in semifinale con Evgenij Bareev per 3,5 a 2,5. La sua carriera continuò ad alti livelli, partecipando anche a diverse Olimpiadi con l’Ungheria e vincendo assieme alle sorelle l’edizione femminile del 1988 a Salonicco davanti allo squadrone Sovietico. Nel 2014 decise di ritirarsi dall’agonismo per dedicarsi alla famiglia (marito e 2 figli).
Oggi è allenatrice della Nazionale Ungherese e dirige a Budapest una scuola scacchistica per bambini in età scolastica. Il Grande Maestro Inglese Nigel Short ha definito Judit uno dei prodigi degli scacchi. Tutto il mondo si ricorderà per sempre di questa minuta ragazzina con la coda di cavallo che ammutoliva sulla scacchiera uomini grandi e grossi.
J.Polgar-Fernandez Garcia Dos Hermanos 1993
1) Dxh7+! Rxh7 2)Txf7+ Rh6 3) Th8+ abbandona 1-0 a Rg5 seguirebbe h4 matto Judith Polgar-Pavlina Chilingova Salonicco 1988 Olimpiadi di scacchi femminile
17.Dxf8!+ abbandona 1-0 Non c’è scampo. Dopo 1.Rxf8 2. Ah6+ Rg8 3.Te8 matto
Nando Franceschetti
Delegato Coni Federazione Scacchistica Italiana(FSI) per la provincia di Lecco
Istruttore Federale di scacchi
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