Regionali. Majorino a Lecco chiude la campagna elettorale: “Partita aperta”

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Il candidato del centrosinistra a Lecco per l’ultimo incontro elettorale

“Solo due mesi fa sembrava dovessimo contenderci il secondo posto con Moratti. Ora invece la sfida è aperta, andiamo a vincere”

LECCO – “Siamo alle battute finali, abbiamo invertito un racconto che dava il centrosinistra allo sbando, in effetti abbiamo iniziato questo percorso nel momento di maggiore difficoltà nella storia del PD, ma in questi mesi tanto è cambiato. Sono orgoglioso del lavoro fatto e ora serve l’ultimo scatto. La partita è aperta, proviamoci. Con l’orgoglio delle nostre idee. Insistiamo e andiamo a vincere”. Pierfrancesco Majorino lancia il suo appello da Lecco nella giornata di chiusura della campagna elettorale per le regionali lombarde.

A Palazzo Falck lo hanno atteso i volti del centrosinistra lecchese, sindaci e amministratori comunali insieme ai candidati della coalizione che vede correre insieme Partito Democratico, Alleanza Verdi-Sinistra, Movimento Cinque Stelle e i Civici per Majorino. Un insieme di forze che sta provando a rovesciare la pronosticata vittoria del centrodestra sull’onda del risultato già conseguito alle politiche.

In Lombardia la storia potrebbe essere diversa: sanità e trasporti sono il fianco su cui il centrosinistra colpisce duro, attaccando quelli che vengono definiti gli insuccessi dell’amministrazione uscente di Attilio Fontana e della sua ex vice Letizia Moratti, più in generale i decenni del centrodestra alla guida della Regione.

“Veniamo da 25 anni di modello neoliberista della sanità, dove contano economia e finanza, non i bisogni della gente – è intervenuto Mario Tavola, medico e rappresentante del PD – La medicina territoriale è stata abbandonata fin dalla prima amministrazione di Roberto Formigoni per uno sviluppo della sanità accreditata che non lavora con le stesse regole del pubblico e Letizia Moratti, da assessore ha dato un’ulteriore spinta allo smantellamento della sanità territoriale”.

Mario Tavola

Sul palco, insieme a Majorino anche Alberto Anghileri, consigliere comunale a Lecco ed esponente dell’Alleanza Verdi Sinistra: “Lavoro, dignità e diritti sono le parole che devono essere rimesse al centro. Spesso anche il centrosinistra le ha dimenticate, per questo poi la gente ha iniziato a votare la Meloni. A Lecco abbiamo vinto una sfida difficile, pur con 31 voti di scarto. Ci abbiamo creduto, può essere lo stesso anche per la Regione”.

Tra gli intervenuti anche Daniele Colombo, giovane studente, che ha ricordato i disagi quotidiani dei pendolari delle linee tra Lecco e Milano. Un problema cronico su cui la Regione, proprietaria al 50% di Trenord, ha un ruolo chiave.

Alberto Anghileri

“Abbiamo lavorato tutti un impegno intenso” ha ricordato Monica Piva, membro della segreteria del PD e portavoce della conferenza delle donne democratiche. “Solo due mesi fa sembrava dovessimo contenderci il secondo posto con Letizia Moratti, oggi invece la partita è aperta – è intervenuto Majorino – E’ una sfida dura e ci vogliamo provare con tutta la forza possibile, per portare aria fresca in una regione che ne ha bisogno”.

Pierfrancesco Majorino

“E’ un progetto ambizioso il nostro, per una Lombardia ambiziosa. Dobbiamo essere esigenti e combattivi – ha proseguito il candidato della coalizione di centrosinistra – Un progetto necessario. La Lombardia vive la vergogna delle liste di attesa nella sanità che nessun’altra regione ha visto esplodere in questo modo. Serve una Regione più giusta, che si occupi di lavoro per non lasciarlo alle sole logiche del mercato, bisogna intervenire sui centri per l’impiego, con il sostegno alle piccole medie imprese. Servono politiche per i giovani che hanno dimostrato di avere idee e voglia di partecipazione, dalle mobilitazioni per l’ambiente e per i diritti civili. La politica deve essere al passo su questo”.

Per Majorino serve “una Regione con piedi ben puntati per terra ma con lo sguardo all’Europa, che sappia cogliere le opportunità dei bandi europei. Una regione una regione che stia meno nel palazzo e più relazione con i territori. Se vincono loro, non cambierà niente. Palazzo Lombardia resterà un condominio incattivito, chiuso in sé stesso”.

Foto con i candidati lecchesi della coalizione di centrosinistra