Il Comitato Cittadini Ponti preoccupato dall’impatto negativo del nuovo ponte su vivibilità, salubrità e potenziale sviluppo turistico del territorio
L’intervento del gruppo di cittadini dopo l’approvazione della mozione in molti Consigli comunale: “Anche le opere compensative potrebbero avere effetti deleterei”
PADERNO D’ADDA – Avere più voce in capitolo per poter sottolineare gli impatti negativi sulla vivibilità, salubrità e potenziale sviluppo turistico del territorio a seguito della realizzazione del nuovo ponte di Paderno, per come è ipotizzato a ora.
A tornare sulla questione della costruzione della nuova infrastruttura che dovrà mandare in soffitta il San Michele è il comitato Cittadini Ponti, da sempre scettico sulla posa di un nuovo viadotto, ferroviario e viario, a fianco di quello attuale.
Il gruppo di cittadini ha deciso di tornare a far sentire la propria opinione in merito dopo l’approvazione in molti Consigli comunali del territorio della mozione con cui le amministrazioni comunale del Meratese, ricapitolando le ultime interlocuzioni in merito, elencano in maniera chiara gli aspetti negativi legati alla alla realizzazione del nuovo ponte, parlando dell’aumento dei veicoli in transito, stimati fino a 14mila al giorno, con un incremento dei mezzi pesanti, la deturpazione del paesaggio naturale e la rinuncia alla candidatura all’Unesco, chiedendo di intervenire con urgenza con le opere di compensazione legate, in primis, alla viabilità.
“A nostro parere queste motivazioni sono più che sufficienti per rigettare le proposte di Regione Lombardia e del Ministero delle Infrastrutture che insistono nella costruzione del nuovo ponte a ridotto del san Michele della cui importanza storica e del valore come attrattività turistica per il territorio non si curano affatto” spiegano dal comitato cittadino.
Non solo. Rimarcando come le amministrazioni comunali, etichettate come “maltrattate”, esigano giustamente coinvolgimento nelle scelte, il Comitato si discosta anche dalla volontà dei Comuni di esigere opere di compensazione, sottolineando come queste ultime, “oltre a non avere nessun garanzia di approvazione, rischiano di arrecare ulteriori danni al territorio interessato”.
Il perché è presto detto: “La deviazione da via Festini verso sud, nei pressi di Mulino Colombo, facendo proseguire la grande tratta stradale verso sud -ovest per collegarsi a Verderio, sulle aree verdi che affiancano la valle dell’Adda, andrebbe a devastare uno degli ultimi territori agricoli del territorio lecchese”.
Il Comitato non lesina dalle critiche anche il fatto di non aver tenuto in considerazione, per via dei costi maggiori, anche l’ipotesi di costruire il ponte viario più a sud: “Per un evento come le Olimpiadi che dureranno un mese sono disposti a spendere milioni di euro, mentre per il riassetto viabilistico che durerà centinaia di anni si andrà al risparmio, creando code, rovinando l’ambiente, peggiorando la qualità dell’aria e della salute e umiliando il grande potenziale turistico del territorio che circonda questo specialissimo tratto di Adda”.