A Leggermente gli Emo: risate, applausi e un fuori programma

Tempo di lettura: 3 minuti

LECCO – Hanno iniziato dalla presentazione del loro libro “Ti lovvo. Parola di Emo” e sono finiti per strappare applausi con un fuori programma, catalizzando l’attenzione di alcune classi dell’isituto P.A. Fiocchi, Bertacchi e delle media di Mandello del Lario. Loro, conosciuti dal grande pubblico come gli Emo: Enzo, Mara e (E)Osvaldo al secolo Marco Mancin, Patrizia Cammarota (moglie di Marco) e Angelo Grasso sono I Mancio e Stigma trio che ha bucato il piccolo schermo dopo aver partecipato a Zelig la nota trasmissione televisiva Mediaset, presentando la parodia degli Emo e facendo i cuoricini con le mani.

Emo, da un lato acronimo di Enzo Mara (e)Osvaldo dall’altro la parodia di una tendenza, una sorta di sub-cultura giovanile (quella degli Emo appunto) che ha radici lontane, legate alla musica punk rock e che oggi accomuna alcuni adolescenti riconoscibili dal loro stile: piercing sparsi qua e là, frangia asimmetrica a coprire metà volto, occhi truccati di nero e una certa tendenza a essere pessimisti.

Ma al di là degli Emo, il trio de’ I Mancio e Stigma ha raccontato ai ragazzi presenti in sala don Ticozzi la loro lunga e irta strada verso il successo: “Ci sono voluti sette anni, tanta passione e determinazione per arrivare fin dove siamo arrivati”, hanno ammesso.
Tant’è che durante i provini di Zelig, la produzione era quasi sfiduciata nei loro confronti: “A Zelig non vogliono camuffamenti, trucchi esagerati, parrucche e cose simili, poi i tempi televisivi sono rapidi, veloci – ha spiegato Mancin – Nel nostro spettacolo d’esordio, oltre ad essere entrati in scena con parrucche e trucco, abbiamo pronunciato la prima parola dopo un minuto… insomma, ci davano per spacciati in partenza. Abbiamo insisitito, li abbiamo convinti e quel giorno oltre a Gino e Michele (i creatori di Zelig insieme a Giancarlo Bozzo, ndr) in platea c’era anche Claudio Bisio che nel vederci si è divertito tantissimo… un colpo di fortuna perchè ci ha subito voluto con  lui sul palco di Zelig”.

Prima del successo però, ci sono stati anni di partecipazione a laboratori, corsi, lezioni e una lunga gavetta nei teatri minori: “Se non avessimo avuto la popolarità che abbiamo oggi, avremmo comunque continuato – hanno spiegato Marco, Patrizia e Angelo – perchè è la passione quella che conta”.

E così, dopo la gavetta e il successo televisivo, sono approdati anche in libreria con la loro prima fatica, “Ti lovvo. Parola di Emo” : “Qualcuno ci ha detto che lo abbiamo scritto solo perchè siamo finiti in TV. E’ vero, e non aspettatevi un’opera letteraria – ha precisato Mancin sempre con molta ironia, aggiungendo – è un libro leggero che potete leggere benissimo quando andate in bagno… e magari vi aiuta anche!”.

Oltre agli Emo, il trio I Mancio e Stigma nel loro spettacolo che dura circa un’ora e quindici minuti propone altri sei personaggi, mentre in fase di sperimentazione ve ne sono altri.

Quindi il fuori programma che vi proponiamo qui sotto con cui hanno chiuso il loro intervento all’interno della rassegna Leggermente, mentre gli studenti del Fiocchi hanno consegnato al trio la maglietta del Progetto Zebra.