COLICO – Ancora 77 metri da lavorare e poco più di un mese d’attesa: si avvia verso la riapertura la canna sud della Galleria del Monte Piazzo, che permetterà di nuovo la circolazione dei veicoli sulla Statale tra Lecco e Colico. La fine di un incubo per automobilisti, residenti e per le forze dell’ordine che dal 10 maggio scorso si trovano a fronteggiare la difficile situazione sulla Provinciale 72, divenuta la valvola di sfogo del traffico dopo la chiusura della SS36.
Letteralmente si inizia a vedere la luce infondo al tunnel e dei 231 metri di intervento complessivo nella canna sud mancano appunto 77 metri di struttura portante definitiva ancora da realizzare. Si dovrà invece aspettare un anno per la riapertura della canna nord, dove sono state riscontrate le lesioni che hanno comportato la chiusura della statale e dove si prospettano lavori per oltre 600 metri di galleria.
Un’opera che si è resa necessaria a causa della faglia che incrocia il punto centrale di entrambe le canne della galleria, che ha costretto gli operatori a dover costruire nuove strutture in calcestruzzo armato dallo spessore circa un metro e più resistenti delle attuali. A spiegarlo è il responsabile unico dei lavori per Anas, Matteo Castiglioni, affiancato dal direttore dei lavori, Giovanni Salvatore:
“I movimenti e le pressioni idrostatiche originate dalla presenza della faglia sono tali che strutture realizzate anni fa, senza le tecniche e le conoscenze di oggi, non offrono molti margini di garanzia. La montagna in movimento crea dissesti continui e il nostro intervento è quello di rendere sempre più rigide le strutture assicurandole per il futuro”.
Nelle previsioni di ANAS, infatti, con i lavori ad entrambe le canne della galleria e con la sostituzione della vecchia centinatura, la Monte Piazzo dovrebbe essere al riparo da nuovi restyling per almeno altri 40 anni. Una speranza condivisa anche dai lecchesi, visti i disagi dovuti alla repentina chiusura della statale. Si poteva fare altrimenti?
“Abbiamo chiuso la galleria dopo l’evidenza di alcune lesioni e di alcune anomalie sul piano viabile – ha sottolineato il responsabile Anas – per mesi abbiamo mantenuto i il monitoraggio della struttura , mediante fessurimetri e prove di convergenza. Siamo arrivati ad un punto di pressioni e deformazioni tali da non garantire più la sicurezza della circolazione”.
Lavori che, per la canna sud, vanno a concludersi con una quindicina di giorni d’anticipo: “Con l’impresa incaricata abbiamo studiato un programma accelerato tale da garantirci il rispetto del 15 giugno per la riapertura della canna e della SS36. Il programma iniziale prevedeva il completamento entro il 30 giugno, noi lo garantiamo il 15 con chiusure notturne nelle settimane successive per completare le opere di piccole entità che non incidono sulla funzionalità della galleria”.