Anche Barzago rispetta la tradizione con il rogo della Gibiana

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Gli inquisitori accendono la pira
Gli inquisitori accendono la pira

BARZAGO  – Giovedì sera a Barzago è andato in scena il processo alla Gibiana, una tradizione cittadina che in paese è stata recuperata nell’ultimo ventennio.

“La Gibiana non è una semplice strega, come nella tradizione locale, ma l’impersonificazione di tutte le cose brutte che sono successe durante l’anno passato – ha dichiarato il sindaco di Barzago Mario Tentori – che vengono sacrificate e purificate da una pira.”

Due inquisitori incappucciati hanno aperto il corteo – partito dall’Aula Civica comunale – che ha accompagnato la Gibiana fino a un finto processo. La strega veniva accusata in maniera goliardica delle peggiori nefandezze, tra il serio e il faceto, compresa la morte di David Bowie e l’arrivo dei Pokemon!

Il processo

“Tutta la manifestazione si tiene rigorosamente in dialetto – ha proseguito sorridendo Tentori – ed è chiaro palese lo spirito goliardico. Si figuri che qualche anno fa, quando successe l’increscioso episodio della statua della madonnina tirata al presidente Berlusconi, a qualcuno venne in mente di tirare scherzosamente a me una statuetta di Lenin”

Alla fine del processo la Gibiana è stata condannata al rogo pronunciando la seguente frase di rito: “in base all’articolo 10, comma ott.. la gibiana viene bruciata e se mangia il risott…

Una volta proclamata la sentenza, la strega è stata portata al campo sportivo comunale, passando fra un corteo di bambini. La Gibiana ha tentato un’ultimo colpo di coda, sfuggendo per qualche momento ai suoi inquisitori – giusto il tempo perché l’attore che la impersonava venisse sostituito da un manichino! – ma poi ha pagato le sue colpe ardendo sulla pira.

La pira purificatrice

Terminata “l’esecuzione”, le persone si sono dirette a degustare un bel piatto di “risotto e luganega”. Ogni commensale ha versato un euro per la cena e i soldi raccolti verranno devoluti per aiutare le vittime del terremoto in centro Italia.