LECCO – “Nove sale giochi e 2000 slot machine in una città di 48 mila abitanti, mi sembra che stiamo disegnando un futuro per la città che non mi piace e non mi convince. Negli ultimi due anni abbiamo avuto sei o sette aperture di sale scommesse che sono delle vere e proprie ‘lavatrici’ di denaro, ci stiamo tirando addosso il peggio del peggio”.
E’ il coordinatore di Appello per Lecco, Corrado Valsecchi, ad annunciare con amarezza l’arrivo dell’ennesima sala slot nel capoluogo manzoniano; l’autorizzazione dalla Questura sarebbe già stata concessa al gestore e l’apertura del locale, su Viale Turati, oramai segnata. Per questo Valsecchi ha deciso di ribadire la completa impotenza di Comune e autorità nell’impedire l’invasione del gioco d’azzardo in città:
“Non è responsabilità dell’Amministrazione comunale, è un problema di una legge capestro che non da facoltà ai Comuni sulle aperture di questi esercizi. Ma che società stiamo disegnando qui? Noi governiamo una città e abbiamo il diritto di orientare un disegno del suo sviluppo , ma tutti i nostri sforzi vengono vanificati. Bisogna avviare uno scontro istituzionale di grande livello, con le questure e il parlamento – ha proseguito Valsecchi che ha invitato il primo cittadino, Virginio Brivio, a coinvolgere nella lotta alle slot machine il segretario nazionale del Pd – Il sindaco deve dire che se Bersani vince, visto che è del suo partito, una delle prime cose che dovrà fare sarà mettere mano alla legge sul gioco d’azzardo”.
Duro è però il giudizio del portavoce di Appello per Lecco riguardo alla rinuncia al ricorso al Tar, annunciato nelle scorse settimane dell’assessore Armando Volonté: “Non ricorrere al Tar è stato un errore di cui non ero a conoscenza. Quello che mi è dispiaciuto è che la maggioranza sapeva del nostro impegno contro le sale scommesse e ci siamo trovati senza saper niente con l’assessore al commercio che aveva già deciso di rinunciare a fare ricorso su suggerimento di un avvocato. Da altre parti è stato fatto ricorso e qualche piccolo risultato è stato ottenuto”.
Sulla possibilità di lasciare la maggioranza, Valsecchi ha commentato: “E’ una forzatura dettata dal momento, nessuno vuole mettere in discussione il sindaco però è necessario unire le forze affinché questa apertura non ci sia”.
Lo stesso è stato ribadito dal capogruppo di Appello per Lecco in Consiglio comunale, Giorgio Gualzetti : “Se qualcuno crede che sia in atto uno scontro tra il Sindaco e Appello per Lecco si metta pure tranquillo. Il Sindaco, la sua giunta e le forze che compongono la sua maggioranza e una parte della minoranza sono INSIEME impegnati nella battaglia contro il proliferare del gioco d’azzardo in città”.
Sul ricorso al Tar non la pensa allo stesso modo il capogruppo Idv, Ezio Venturini, che ha accusato Appello per Lecco di condurre una battaglia “per pura propaganda politica non assumendosi alcun onere”: “Fare ricorso significherebbe per il Comune di Lecco buttare soldi, parecchie migliaia di euro, perché le sale giochi sono regolamentate da una legge Nazionale , non Comunale , e difficilmente un ricorso al Tar darebbe ragione al Comune , per cui lo definirei per restare in tema “un gioco d’azzardo”, praticamente un terno al lotto che il Comune si giocherebbe con i soldi dei contribuenti Lecchesi”.
“Se mi è consento – ha proseguito Venturini – suggerirei ad Appello per Lecco di aprire una seria e vera sottoscrizione dei suoi associati racimolando così i soldini necessari al ricorso al Tar , in fondo se ben ricordiamo Italia dei Valori qualche anno fa ,credendoci, aiutò dei cittadini mettendo a disposizione un legale che permise ad alcuni residenti nella zona di ricorrere al Tar gratuitamente per Ex area Pagani”.