LECCO – Genitori “tardivi” nel prelevare il proprio figlio all’asilo nido? Ora i ritardi si pagano. E’ stato infatti approvato in Consiglio Comunale un provvedimento che sanziona mamma e papà che si presentano oltre l’orario di ingresso o chiusura del nido: per i primi tre ritardi verrà applicato il costo corrispondente ad un buono orario (circa 7 euro), dal quarto ritardo la penale corrisponderà al costo dell’intera ora del personale educativo (tra i 10 e i 20 euro a seconda della struttura) e dal sesto il rischio è quello di vedersi ritirare l’iscrizione.
Il provvedimento si applica per gli asili “Arcobaleno” e “L’arca di Noè”, per il centro di prima infanzia “Floridò” e per il centro per famiglie “Dire, fare, giocare”; una modifica al precedente regolamento comunale che l’assessore alle Politiche Sociali, Ivano Donato, ha ritenuto necessaria per dare una stretta al comportamento di alcuni genitori, causa di disagio per il personale impiegato dei nidi. Per far fronte a tale problematica, nello specifico per il centro d’infanzia “Floridò”, si è deciso di introdurre mezzora di flessibilità nella fascia oraria di apertura del servizio, portandola da 4 ore a 4 ore e mezzo.
Nella sua concezione originaria, la proposta di delibera presentata dall’assessorato prevedeva la dimissione del bambino dal nido al sesto ritardo dei genitori, ma in Consiglio Comunale la norma è stata modificata con un emendamento presentato dal consigliere Salvatore Rizzolino (Pd) che ha mutato la formula in “il non rispetto del patto formativo può prevedere il venir meno della condizione di iscrizione del bambino”.
“Si vuole evitare l’automatismo di un provvedimento che poteva essere eccessivamente stringente – ha spiegato Rizzolino – Così, si consente maggiore elasticità agli operatori che possono ritenere elemento di dimissione del bambino dal nodo non necessariamente ed esclusivamente i sei ritardi, ma una mancata relazione educativa da parte del genitore; si vuole contestualizzare questa modifica in un’ottica di collaborazione con i genitori”.
“Una formula estremamente vaga – ha attaccato il capogruppo della Lega, Cinzia Bettega – oltretutto le modifiche al provvedimento sono state richieste per inserire delle regole ed è giusto, a fronte di un ottimo servizio offerto, che ci sia l’adeguato rispetto per la sua organizzazione e per tutti i servizi offerti ai bambini”.
Ambigue o elastiche che siano, con i tempi che corrono, c’è da giurare che le novità al regolamento degli asili comunali renderanno “vigili” anche ai genitori più sbadati. Nel frattempo c’è una buona notizia per i frequentatori del centro “Dire, Fare, Giocare”, struttura dedicata in modo particolare alle famiglie che vivono difficoltà relazionali ed economiche: proprio la loro condizione di fragilità e le ha portate in alcuni casi ad essere in difficoltà ad affrontare il costo iniziale del servizi, portandole alla rinuncia di questa opportunità, come spiegato dai relatori; si è quindi deciso di dare il via libera all’eliminazione della quota di iscrizione (52 euro) lasciando il solo costo relativo ad ogni ingresso.