BELLANO – Angelo Cortesi ha festeggiato domenica scorsa il suo 100° compleanno attorniato dall’affetto dei figli Luigi e Lucia, dei parenti, degli amici e al coro di auguri si unisce anche la redazione di Lecconotizie.com.
Classe 1913, nato a Conversano in provincia di Brescia, quando è il momento di servire la Patria, viene mandato sulle sponda orientale del lago di Como, precisamente a Bellano. Dal paesino lariano Cortesi non si muoverà più, fatto salvo per l’orribile parentesi durante la guerra, con la deportazione in un campo di concentramento tedesco. Di quel periodo orribile Cortesi si ricorda ancora quando, con furbizia, si presentò ai nazisti come cuoco finendo così in cucina: “Almeno – racconta – avevo la possibilità di rubare qualcosa da mangiare”. Ma Cortesi dimostrando di avere buon cuore e tantissimo coraggio, non lo fece solo per sé: sotto il grembiule si cucì una sorta di tasca dove nascondeva qualche patata da dare ai suoi compagni di sventura.
A differenza di molti suoi commilitoni, Angelo Cortesi riuscì poi a rientrare in Italia, sano e salvo.
Finita la guerra, Cortesi torna a Bellano, dove conosce Benvenuta Vitali, con la quale si fidanza e convola a nozze. Dotato di fibra forte e scorza dura, il bresciano si dimostra un gran lavoratore arrangiandosi a fare di tutto un po’: contadino, calzolaio, muratore… intanto gli anni corrono veloci, tra raffiche di Breva e di Tivano, finchè arriva la pensione e il meritato riposo.
Ancora lucido e in grado di godersi la vita, “qualche volta ci manda ancora a quel paese” sorridono i figli, è un grande appassionato di calcio e continua a seguire con interesse la sua amata Inter: “Non perde una partita – raccontano i figli – anche se ci vede poco, si piazza davanti al televisore a 10 centimetri dallo schermo e se la guarda tutta”.
E quando gli chiediamo, prima di congedarci, qual è il segreto di lunga vita, lui non ha dubbi nel dichiarare: “Prima di andare a letto, prego sempre la Madonna”.