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LECCO – E’ già on line la App per il servizio di bike sharing di Lecco: una novità che punta a rendere sempre più facile l’accesso al servizio di noleggio delle biciclette pubbliche, in modo particolare per gli utilizzatori occasionali che, attraverso il proprio smartphone, possono acquistare sul web l’abbonamento e servisi delle bici.
Il tutto è stato presentato giovedì mattina in una conferenza stampa convocata a Palazzo delle Paure e che ha visto partecipare la Provincia e il Comune di Lecco, la Comunità Montana, il Politecnico, e Bicincittà, la società fornitrice del servizio di bike sharing.
Grazie a questa applicazione e al QR Code, sarà possibile fare tutto senza tessere e utilizzando il proprio cellulare collegato alla rete internet.
Le card saranno comunque disponibili e acquistabili: a Lecco presso l’edicola della stazione e in quella di piazza XX Settembre, così come in alcuni esercizi commerciali degli altri Comuni aderenti alla rete di bike sharing (Malgrate, Garlate, Calolzio, Vercurago e Olginate).
L’App è pensata in modo particolare per chi ha necessità di noleggiare le biciclette per uno o due giorni, oppure per 4 e 8 ore, quindi per i turisti, i giovani o i cittadini utilizzatori occasionali del bike sharing.
Ne sono un’esempio gli studenti del Politecnico, ospiti al campus e non dotati di automezzi, che usufruiscono delle biciclette pubbliche per spostarsi in città. Non a caso l’ateneo ha stretto una convenzione con Bincincittà e garantire ai propri studenti prezzi agevolati.
Come spiegato da Marco Giuppone, responsabile di Bincincittà, sono 320 gli abbonamenti annuali attivi per il bike sharing cittadino, 80 stipulati solo negli ultimi tre mesi, ed oltre 10 mila i prelievi di biciclette effettuati lo scorso anno.
Insieme a Giuppone erano presenti alla conferenza stampa Vittorio Campione, vicesindaco di Lecco e assessore all’ambiente, Sergio Brambilla, consigliere provinciale delegato ai Trasporti e Mobilità Provincia di Lecco, Marina Calegari, vice presidente Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino, e Francesco Calvetti, professore del Politecnico di Milano.
