LECCO – Una concentrazione batterica nell’acqua superiore al consentito, una lettera inviata al Comune e al gestore per prendere i dovuti provvedimenti: l’indiscrezione, riguardante la piscina del Bione, è stata diffusa da Qui Lecco Libera, rendendo noto uno stralcio del documento inviato in municipio dall’Ats, ex ASL.
A firmarla è la responsabile del Servizio igiene e sanità pubblica (SISP), la dottoressa Rita Cattaneo. “In riferimento al prelievo effettuato il giorno 26 gennaio 2017 presso l’impianto […] -si legge nel documento- il laboratorio di Sanità pubblica dell’ATS della Brianza ha comunicato la presenza nella vasca coperta grande: conta di pseudomonas aeruginosa”. Si tratterebbe di “batteri” “indice di contaminazione di origine umana” che -a detta dell’ATS- “devono essere assenti dalle acque di piscina”; l’Agenzia sottolinea che è “necessario provvedere immediatamente al fine di garantire la qualità dell’acqua”.
La lettera sarebbe stata recapitata a Palazzo Bovara e Sport Management lunedì seguente, 30 gennaio, all’indomani del Meeting di Nuoto Città di Lecco, un evento che ha visto partecipare centinaia di atleti. “Ci auguriamo che gli atleti che hanno gareggiato il 28 e il 29 ne siano stati debitamente informati” scrive l’associazione.
I gestori però non ci stanno e rassicurano gli utenti: “Mi sembra si stia facendo terrorismo mediatico – spiega il direttore del centro sportivo Marco Tonarelli – Si tratta di un valore aleatorio, che a volte può aumentare. Per capirci: è abbastanza una presenza maggiore di persone in vasca o che qualche utente non si faccia la doccia prima immergersi. Non c’è mai stato un reale pericolo, altrimenti non credete che l’ATS avrebbe provveduto subito a chiudere l’impianto? Mi pare si accusi di poca serietà, non solo noi, ma la stessa agenzia sanitaria”.
“Il nostro laboratorio – continua il direttore – analizza di routine l’acqua della piscina e prima del controllo dell’ATS era già stata fatta un’analisi il 17 gennaio con esito negativo. Inoltre è importante chiarire che l’acqua è monitorata ogni ora attraverso cloro e PH, se vi fosse stata un’importante contaminazione batterica lo avremmo rilevato subito per anomalie nei valori registrati”.
Tonarelli assicura che, appena ricevuta la lettera dell’ATS del 30 gennaio scorso, “lo stesso giorno abbiamo effettuato l’intervento di profilassi e mandato i risultati all’agenzia sanitaria. Non solo: due giorni successivi si è provveduto a nuove analisi e tutto era nella norma. Se non fosse stato così, la piscina sarebbe stata chiusa immediatamente dalla stessa ATS il giorno stesso delle rilevazioni, così come avvenuto in passato altrove in altri impianti”.