Casi sempre più pericolosi, un criminologo in aiuto della Polizia Locale

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LECCO – Una “visita di piacere” che potrebbe tradursi in qualcosa di molto significativo per il Corpo della Polizia Locale di Lecco, quella del noto criminologo Massimo Picozzi alla Centrale Operativa di via Sassi, dove lo ha accolto l’amico Franco Morizio, comandante dei vigili lecchesi.

I due insieme all’ex capo dei Ris di Parma, Luciano Garofano, da qualche tempo stanno girando l’Italia incontrando le forze di Polizia Locale delle diverse città, nell’ottica di sottolineare un’importante esigenza comune agli agenti: la necessità di formazione del personale riguardo al primo intervento tanto sulla scena di un crimine o di un sinistro, quanto nel relazionarsi a soggetti pericolosi, psicologicamente alterati o semplicemente “incazzati”.

L’agente di Polizia Locale, trovandosi spesso in prima linea e quindi faccia a faccia con il cittadino, non sa mai chi ha di fronte – ha spiegato il comandante Morizio – per questo diventa fondamentale capire con chi si ha a che fare ed essere preparati ad intervenire”.

In effetti, i poliziotti cittadini, dal gennaio di quest’anno ad oggi, si sono trovati a dover attuare ben 56 T.S.O. (Trattamenti Sanitari Obbligatori), nei confronti di persone psicologicamente alterate anche dall’uso di alcool o droghe; un dato raddoppiato rispetto al 2010.

Senza contare casi estremi come l’aggressione di qualche mese fa ad opera di un “vu cumprà” durante un controllo dei vigili urbani e a seguito della quale alcuni agenti sono stati ricoverati in ospedale.

Viviamo in un modo dove la rabbia è cresciuta in modo esponenziale – ha sottolineato Massimo Picozzi – e quello che gli agenti si trovano ad affrontare è la gestione dei conflitti e dell’aggressività del cittadino con cui si relazionano. Inoltre, anche il blocco dei concorsi per le altre forze di polizia, ha fatto si che situazioni trattate originariamente da Polizia o Carabinieri, ora capitino più spesso tra le mani di agenti di Polizia Locale, senza però che questi abbiano avuto adeguata formazione”.

Di qui l’urgenza di un progetto che Picozzi, secondo i pochi dettagli rivelati dallo stesso criminologo, starebbe studiando insieme al comandante Morizio e che, partendo dal Comando di Lecco, potrebbe fare da modello agli altri Comandi italiani.