MANDELLO – “Leo è un grande. Nella sua vita ha incontrato la gioia e il dolore, ha vissuto drammi personali ma ha sempre saputo risollevarsi e ripartire, perciò meritava un film che lo raccontasse da quando era bambino fino ai giorni nostri. Tra pochi mesi quel film sarà realtà e farà il giro del mondo”.
Andrea Balzaretti, nelle vesti di conduttore dell’incontro convocato presso il centro sportivo comunale di Pramagno a Mandello per la presentazione di Cento milioni di bracciate, il film sulla vita e la carriera sportiva di Leo Callone, è stato esplicito. “Il nuoto – ha detto – può diventare impresa epica e impegno sociale e lui ha saputo coniugare al meglio i suoi record sportivi e la solidarietà”.
Al suo fianco, il “caimano del Lario” sorrideva. E il suo era un sorriso sincero, non certo di circostanza. Con Callone venerdì 22 luglio a Pramagno c’erano Donatella Cervi, comasca, regista di Mediacreative, gli attori Paola Onofri (che nel film interpreterà Angela, la moglie di Leo), Gian Marco Tavani (a lui è affidato il ruolo di protagonista essendo stato scelto per impersonare Callone) e William Angiuli, che nella pellicola sarà padre Mario Balbiani, il missionario comboniano derviese che ha avuto un ruolo determinante nel riavvicinare Leo al nuoto dopo il drammatico incidente che nel 2000 era costato la vita a suo figlio Nicola.
E poi Linda Spandri, musicista e compositrice mandellese, e Roberto Zimmermann, che “firmeranno” la colonna sonora del film, potendo contare nell’occasione sulla collaborazione di Guido Rolle (batteria), Simona Bocci (cori) e Renato Matarrese (sax e cornamusa).
Con loro il giornalista Stefano Cassinelli, autore della biografia su Leo Callone “Bracciate per la vita”, e il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli. “Questa produzione, che prevede che molte scene siano girate nel nostro paese, porterà Mandello nel mondo – ha detto il primo cittadino – e darà modo anche alle nuove generazioni di conoscere l’incredibile storia di Leo, il suo coraggio e la sua determinazione”.
“Sono contento di sapere che tutti, attraverso questo film, conosceranno la storia della mia vita – ha affermato subito dopo Callone – che appunto ha conosciuto non soltanto successi e record ma anche drammi familiari e la malattia”. Poi un invito esplicito ai giovani che lo ascoltavano: “Fate sport non soltanto con l’obiettivo di vincere ma soprattutto perché proprio lo sport, che deve essere in primo luogo divertimento, è una preziosa palestra di vita”.
Donatella Cervi ha quindi ricordato che il progetto di un film dedicato alla vita di Callone era nato giusto un anno fa in occasione dei festeggiamenti per i 70 anni del “caimano del Lario”. “E adesso sono orgogliosa di dirvi che quel sogno sarà realtà – ha affermato la regista – e che dal 13 settembre gireremo le prime scene proprio qui a Mandello, per poi spostarci a Dervio per raccontare il percorso degli anni della maturità di Leo”.
“Sarà una storia emozionante – ha aggiunto – e non mancheranno neppure spunti di fantasia. Gireremo anche in località di mare e le riprese si protrarranno per tre settimane”.
Paola Onofri, attrice protagonista anche di film campioni di incasso e di varie sitcom di successo, ad esempio al fianco di Gino Bramieri, ha spiegato di avere accettato il ruolo che le è stato affidato senza neppure aver letto il copione ma per l’entusiasmo di Leo e della regista, che in questi ultimi anni si è tra l’altro aggiudicata il prestigioso “Buenos Aires international Ficts Festival” con la storia di un ragazzo che nella diversità riesce a infrangere ogni barriera avvicinandosi allo sport.
“Callone è uomo di spessore – ha detto – e soprattutto ha grinta e determinazione da vendere. E poi lavorare circondati dal lago e dalle montagne sarà bellissimo”.
“Il mio sogno da bambino era diventare un eroe – ha specificato Gian Marco Tavani, origini modenesi, già protagonista di opere importanti – e adesso ho la fortuna di interpretare Callone, che un po’ eroe lo è davvero”.
“Faccio parte di una “squadra” forte e sicuramente vincente”, ha detto dal canto suo William Angiuli, che come detto nel film sarà padre Balbiani, al quale Callone qualche tempo dopo la morte del figlio aveva confidato di aver smesso di nuotare. Era stato proprio il missionario, che opera in terra di Guatemala dove grazie al “caimano del Lario” sono sorti in questi ultimi anni un ambulatorio medico e una chiesa dedicati proprio alla memoria di Nicola, a convincere Leo a tornare in acqua. “Se lo farai, potrai aiutare anche la mia missione”, gli disse esplicitamente il missionario. E Callone ripartì.
“Sì, Leo è un uragano – hanno affermato Linda Spandri e Roberto Zimmermann – capace di trascinarti e di entusiasmarti e creare la colonna sonora per il suo film è per noi un onore”.
L’ultimo a prendere la parola è stato Stefano Cassinelli. “Non è semplice racchiudere in un film, come del resto in un libro, quasi settant’anni della vita di Callone, ma l’augurio che posso fare alla produzione è che in questo caso, contrariamente a quanto spesso accade per pellicole tratte da un testo, il film sia più bello del libro”.
Poi spazio alle foto di rito accanto alle opere della pittrice mandellese Viviana, in bella mostra nel salone del centro sportivo, prima che Rosita Rota Gelpi, pluricampionessa mondiale di corsa in montagna, consegnasse omaggi floreali alla moglie di Callone, Angela Lafranconi, e a Paola Onofri, oltre che a Donatella Cervi.
DI SEGUITO, NEL SERVIZIO FOTOGRAFICO DI CLAUDIO BOTTAGISI, LE IMMAGINI DELLA PRESENTAZIONE DEL FILM DEDICATO ALLA VITA E ALLA CARRIERA DI LEO CALLONE