In Comune discussa la pratica edilizia del “caso” Castagna-Sorrentino

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L’accesso a Via Prà Corvino, nel rione di Acquate

via prà corvino

 

LECCO – “Rispolverata” in Comune la pratica edilizia che lo scorso anno era stata causa del terremoto che aveva scosso Palazzo Bovara, conclusosi con l’arresto del geometra comunale Maurizio Castagna, l’odontotecnico/ex politico Francesco Sorrentino e l’avvocato Giovanni Minervini: quest’ultimo a seguito del procedimento giudiziario a suo carico aveva patteggiato lo scorso ottobre 2 anni e 8 mesi di reclusione mentre per gli altri due è attualmente in corso il processo che li vede accusati rispettivamente di concussione e concorso in concussione.

 

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L’imbocco di via Prà Corvino nel rione di Acquate

 

Oggetto dei clamorosi avvenimenti del maggio 2014 era stata la richiesta al Comune da parte di un cittadino, Marco Rota, della servitù di passo da applicare a una porzione di terreno in via Pra’ Corvino, nel rione di Acquate, per poter accedere ai box seminterrati di una proprietà. L’area in questione è demanio del Comune di Lecco. Per ottenere le autorizzazioni necessarie a sbloccare la pratica da tempo ferma negli uffici comunali il cittadino si era quindi rivolto al suo legale, Giovanni Minervini, che avrebbe coinvolto il geometra Maurizio Castagna, ai tempi a capo dell’Ufficio di Edilizia Privata del Comune di Lecco, e l’ex consigliere comunale della giunta Faggi Francesco Sorrentino. A febbraio Marco Rota aveva sporto denuncia nei confronti del suo legale che in cambio dello sblocco della pratica edilizia gli avrebbe chiesto una mazzetta.

Cronaca a parte, per gli abitanti dello stabile di via Pra’ Corvino il problema di accesso ai box è rimasto, con la richiesta di istituzione della servitù di passo presentata da Marco Rota e famiglia ancora nei cassetti degli uffici comunali.

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Alfredo Marelli, presidente del Consiglio comunale

La perizia condotta dal team di tecnici ha intanto provveduto ad effettuare una valutazione economica della servitù di passo: 25 mila euro la cifra richiesta dal Comune che i richiedenti dovranno corrispondere in due tranche, 5 mila euro al momento della firma dell’atto notarile e i rimanenti 20 mila in rate di ventiquattro mesi.

Sull’accettazione o meno della proposta la giunta sarà chiamata ad esprimersi nel corso della prossima seduta del Consiglio Comunale, in programma lunedì 13 aprile.

Intanto in aula, dove l’apposita commissione si è riunita nella serata di giovedì, non sono mancate le perplessità. Così Giulio De Capitani, consigliere di Lega Nord, ha espresso una valutazione negativa sulla cifra richiesta dal Comune per istituire la servitù di passo: “Ci sono 42 box senza accesso, che poi mi chiedo come abbiano fatto ad accorgersene cinque anni dopo la costruzione dello stabile, valutati 25 mila euro l’uno. Se si decide di concedere l’accesso, tornano 590€ a garage: questo non è tutelare gli interessi del Comune.” Dello stesso parere il consigliere di Sel Sandro Magni.

Sulla necessità di “prendere tempo” è intervenuto Alfredo Marelli, consigliere di maggioranza e presidente del Consiglio comunale: “Non dobbiamo dimenticare che il terreno in questione è stato oggetto di un fatto clamoroso per la città e che è in corso un percorso giudiziario col quale il Comune non deve interferire – ha commentato, concludendo – i documenti relativi a questa pratica sono stati sequestrati, c’è una certa difficoltà ad accedere agli atti che va inevitabilmente a rallentare la riflessione che stiamo portando avanti.”