LECCO – Una splendida giornata di sole e un cielo terso come pochi hanno fatto da cornice al presidio indetto da Appello per Lecco per sensibilizzare la popolazione contro il proliferare di sale gioco e slot machine in città.
L’autoconvocazione con presidio dei cittadini si è svolta domenica mattina in piazza Era, proprio in quel rione di Pescarenico al centro dei riflettori per avere ben 3 sale gioco nel raggio di 400 metri. Presenti all’evento, oltre agli esponenti di Appello per Lecco, anche diverse autorità del territorio, tra cui il sindaco di Lecco Virginio Brivio, l’assessore alla Cultura Michele Tavola, il sindaco di Pescate Dante De Capitani, il presidente dell’Auser Angelo Vertemati e monsignor Franco Cecchin.
Come ha ricordato in apertura uno dei promotori della manifestazione, il coordinatore di ApL Corrado Valsecchi, “quella di oggi è la prima iniziativa voluta dai cittadini contro la diffusione delle slot machine sul nostro territorio, la cui società civile è sempre stata abituata a lavorare duramente e che ora vede intere famiglie che si stanno rovinando a causa della dipendenza da gioco”.
“Tramite i giornali locali e un po’ di volantinaggio – ha continuato Valsecchi – siamo riusciti a esprimere un piccolo segno di mobilitazione contro questo fenomeno in continuo aumento, ma è necessario un impegno preciso da parte dei futuri parlamentari, magari tramite la sottoscrizione di un testo condiviso prima di candidarsi, affinché mettano mano a una legge che permette con troppa facilità la diffusione delle sale da gioco”. “L’obiettivo di questa manifestazione – ha aggiunto il coordinatore di Appello per Lecco – vuole essere quello di aprire gli occhi a uno stato famelico, che porta i soldi nelle proprie casse a scapito della salute dei cittadini”. “E’ giusto – ha concluso Valsecchi nel suo intervento – che le famiglie siano aiutate dall’ASL per il recupero dalla dipendenza del gioco, però trovo che sia un paradosso che lo stato prenda i soldi dalle slot e poi li spenda per curare i propri cittadini”.
L’ansia e la preoccupazione nei confronti del proliferare di slot e sale da gioco sul territorio sono state espresse anche da una residente, che ha sottolineato come “Pescarenico rappresenti un terreno socialmente vulnerabile da questo punto di vista, considerato il numero di immigrati presenti e la grande diffusione di sale da gioco”. Lo stesso timore rispetto all’aumento dei casi di dipendenze da gioco nel lecchese è emerso dalle parole del presidente di ApL, Rinaldo Zanini, mentre il presidente dell’Auser di Lecco, Angelo Vertemati, ha precisato che “sono sempre le persone più deboli a patire queste dipendenze da gioco”.
Parole di conforto e di sostegno alla manifestazione sono arrivate anche dal prevosto di Lecco, monsignor Franco Cecchin, il quale prima ha lodato “le persone interessate a questa sensibilizzazione, perché dimostrano un alto senso civico” e poi ha aggiunto che “oltre a una legislazione a favore delle persone più deboli, occorre anche l’impegno dei cittadini per evitare il moltiplicarsi delle occasioni che portano alla dipendenza dal gioco”.
La conclusione della manifestazione è spettata invece a due amministratori locali, il sindaco di Lecco Virginio Brivio e quello di Pescate, Dante De Capitani. Proprio quest’ultimo, che nei giorni scorsi si è espresso in modo netto contro la presenza delle sale giochi nei bar del suo paese, ha auspicato che “la giurisdizione di queste faccende passi direttamente al sindaco, perché è un controsenso che per aprire un negozio ci vogliano mille permessi, mentre per le sale gioco basti così poco”. Secondo De Capitani “allo stato attuale delle cose, dove basta il permesso della Questura per avviare una sala giochi, si rischia che le istituzioni locali perdano il controllo e il governo del proprio territorio”.
Concetti, quelli di Dante De Capitani, che sono stati ripresi anche dal “collega” di Lecco, Virginio Brivio: “l’Amministrazione comunale si trova fra l’incudine e il martello – ha esordito il primo cittadino lecchese – però già dal Consiglio di domani sera la Giunta prenderà in esame il problema e chiederà al Consiglio di mettere in pratica degli interventi che possano supportare anche delle azioni giudiziarie forti”. “Per quanto formale possa essere – ha aggiunto Brivio – è grazie a iniziative di sensibilizzazione come questa che le istituzioni locali insieme alla società civile possono provare a forzare ogni tipo di autorizzazione. Per fare questo, però – ha concluso il sindaco di Lecco – è necessario che coloro che si candideranno alle prossime elezioni regionali e nazionali esprimano in maniera netta e chiara la loro posizione riguardo queste tematiche: sanare i conti con la presenza di questi virus dannosi è praticamente impossibile, quindi va detto prima cosa si intende fare”.