IRPEF: 500mila euro in più nelle casse del Comune

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LECCO – Lunedì ad alta tensione a Palazzo Bovara, per la seduta del consiglio comunale che ha approvato ufficialmente la rimodulazione dell’Irpef per il 2013, con l’opposizione che ha abbandonato l’aula nel tentativo invano di far saltare il numero legale e la votazione finale.

Le novità sull’addizionale erano già state rese note nelle scorse settimane: innalzamento della quota di esenzione dai 10 mila ai 15 mila euro di reddito annuo e cinque aliquote differenti corrispondenti ad altrettanti scaglioni di reddito.

Nello specifico, fino ai 15 mila euro (solo per coloro che superano la fascia di esenzione) è prevista un’aliquota dello 0,25%, inferiore di cinque punti rispetto all’attuale aliquota unica; dello 0,40% oltre euro 15 mila e fino a 28 mila euro; dello 0,60% oltre i 28 mila e fino ai 55 mila euro; dello 0,80% oltre i 75 mila euro.

“La nostra volontà è quella innalzare l’esenzione e alleggerire pressione su redditi più bassi recuperando il gettito sui redditi medio-alti, portando maggiore equità al sistema – ha spiegato l’assessore Elisa Corti – Con questa manovra i contribuenti esentati passano da 2500 a 6800, pagheranno meno i redditi fino ai 23 mila euro, corrispondenti a circa 9200 persone; complessivamente quanti non pagheranno o pagheranno meno saranno il 56% dei contribuenti. Gli aumenti influiranno su circa 8300 redditi e saranno comunque contenuti: si parla di 46 centesimi in più al mese per quelli fino a 28 mila euro l’anno e di 3,40 euro per quelli superiori ai 40 mila euro. Si arriva a 7 euro in più per i redditi superiori ai 55 mila, fino a 13 euro per quelli oltre i 73 mila”.

Dati che non hanno convinto la minoranza e in particolare il PDL, con il capogruppo Filippo Boscagli e il consigliere Angela Fortino che si sono scagliati contro l’Amministrazione: “Il provvedimento tiene conto del singolo contribuente e non dei nuclei familiari, colpendo in misura maggiore le famiglie monoreddito, una scelta politica precisa di cui vi dovete prendere la responsabilità – hanno spiegato – infatti, se una famiglia può usufruire di tre redditi al di sotto dei 15 mila euro sarà esentata, all’opposto con un unico reddito di 45 mila euro subirà gli aumenti”.

Sempre dal centro destra, ha tuonato contro il provvedimento anche  Giacomo Zamperini (Fdi): “In campagna elettorale avevate promesso di cancellare l’Irpef ed invece ora ne state votando l’aumento. Siete dei bugiardi”.

Di fatto, pur alzando la fascia dell’esenzione e spostando il peso dell’addizionale sui redditi medio-alti, la manovra incrementerà il gettito fiscale nelle casse del comune oltre 504 mila euro rispetto agli scorsi anni, portando il gettito complessivo a circa 2,86 milioni di euro.

“La situazione oggi è ben diversa rispetto ai tempi della campagna elettorale e sappiamo benissimo che, senza entrata Irpef, il Comune dovrebbe portare i libri in tribunale – ha replicato dal PD, Andrea Frigerio – In ogni caso, restiamo al di sotto dell’imposizione fiscale di quasi tutti i Comuni lombardi”.