Lecco-Bergamo, l’opera costerà alla Provincia altri 18 milioni

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Da sinistra Flavio Polano, presidente della Provincia di Lecco, Rocco Cardamone, consigliere provinciale con delega ai lavori pubblici e Amedeo Bianchi, direttore generale della Provincia di Lecco

 

LECCO – Lavori fortemente rallentatati e un costo aggiuntivo di 18 milioni di euro per la nuova Lecco-Bergamo: ad illustrare la situazione attuale dell’opera viabilistica in cantiere è stato il consigliere provinciale delegato ai lavori pubblici Rocco Cardamone insieme al Presidente Flavio Polano.

A riassumere la cronistoria e i problemi dei lavori che dovrebbero portare alla realizzazione del tunnel tra Chiuso e Calolzio è stata la corposa relazione rilasciata dalla commissione giudicatrice nominata dal Tribunale di Lecco a seguito del contenzioso nato con l’impresa Salini, che sta eseguendo l’opera.

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Il lotto sud del cantiere per la nuova Lecco-Bergamo

 

Diversi i motivi che avevano portato, lo scorso ottobre, l’azienda esecutrice a “sbottare” contro la Provincia: innanzitutto la disponibilità frammentaria delle aree di lavoro, suddivise in cinque diverse tranche tra dicembre 2012 e giugno 2014, condizione che non avrebbe permesso una pianificazione organica dei lavori secondo quanto lamentato dall’azienda; l’altro problema sollevato dall’impresa era poi quello del deposito dei materiali di scarto provenienti dalle operazioni di scavo per la galleria, per il quale la Provincia aveva inizialmente messo a disposizione l’ex cava Mossini, sita a soli 5 km dal cantiere. A seguito di un rinnovo del piano cave però l’area inizialmente predisposta non è più stata utilizzabile, costringendo l’impresa Salini a trasferire gli inerti da scavo in una località a 25 km di distanza.

Annotate queste denunce la commissione giudicatrice, presieduta da Francesco Lombardo, viceprocuratore generale della Corte dei Conti, ha quindi avviato i lavori lo scorso novembre, terminando e consegnando la relazione ad inizio marzo 2015. Sei milioni e mezzo di euro la cifra che la Provincia di Lecco dovrà corrispondere all’impresa per la serie di “imprevisti” sorti in cantiere. Una cifra che, come calcolato dall’amministrazione provinciale, porterà il costo complessivo dell’opera a 118 milioni di euro a fronte dei 100 milioni inizialmente preventivati.

Rocco Cardamone
Rocco Cardamone

Nel frattempo, per risolvere almeno il problema degli inerti da scavo, un sito di deposito è stato individuato nella Miniera di Rio Gambaione a Cassago.

Col cantiere ancora fermo la Provincia avrà 30 giorni di tempo per decidere se recepire o rigettare l’esito della relazione stilata dalla commissione, anche se un accordo sembra già essere definito:

“Liquideremo questi 6 milioni e mezzo all’impresa Salini chiedendo contestualmente un impegno  definitivo da parte loro nel proseguimento dei lavori” ha dichiarato il Presidente della Provincia Flavio Polano “quello che ci preme è andare avanti e portare a termine quella che è la nostra priorità ossia il tunnel.” Non può non preoccupare l’aspetto finanziario, anche se “non è il momento per chiedere ulteriori risorse, con un’opera all’8% del suo completamento: quando i lavori saranno ad un buon punto di avanzamento e dimostreremo che l’opera sarà finita allora potremo chiedere concretamente un aiuto” ha commentato Polano.

Quel che è certo, per ora, è che la fine dei lavori andrà ben oltre il termine inizialmente previsto (fine 2017): “oggi come oggi abbiamo perso due anni” ha detto Rocco Cardamone.