LECCO – Anche il capoluogo lecchese si mobilita per il diritto alle cure compassionevoli: il caso è stato sollevato con forza, nelle scorse settimane, dalla trasmissione televisiva “Le Iene” di Italia Uno, suscitando un’enorme attenzione da parte dell’opinione pubblica.
Ad appassionare tutti, genitori e non, è il vero e proprio travaglio vissuto da quelle famiglie che, per tentare l’ultima speranza di vita dei propri figli affetti da malattie genetiche, si sono affidati al metodo “Stamina” portato avanti dal dott. Davide Vannoni, presso gli ospedali civili di Brescia.
Queste terapie, sulle quali si sono addensati i dubbi della comunità scientifica, sembra abbiano però sortito l’effetto sperato nei piccoli pazienti, con miglioramenti evidenti raccontati dagli stessi genitori. Il problema è emerso con la chiusura dei laboratori del nosocomio bresciano, a seguito di un’ispezione sanitaria, e l’intervento del ministro della Salute, Renato Balduzzi, che inizialmente aveva proibito le cure per poi autorizzare solo quei pazienti che avevano già iniziato il trattamento.
Un “retrofront” del ministro che non ha però fermato l’indignazione dei tanti che vorrebbero il libero accesso a cure che, proprio perché compassionevoli, possono rappresentare l’ultima chance per questi malati. Così anche a Lecco c’è chi vuole far sentire la propria voce e sabato si unirà alla manifestazione che sfilerà per le vie del centro. Il ritrovo è stato fissato per le 14.30 presso il piazzale de Le Meridiane e alle 15 il corteo si avvierà verso Piazza Cermenati.
“Per sostenere la battaglia per la vita dei piccoli Sofia, Ginevra,Christian – spiegano gli organizzatori – e di tanti altri che si trovano a dover lottare con il Servizio Sanitario nazionale per avere il diritto di accesso alle cure compassionevoli per tutti!!”