Lo chef Derflingher a Expo: “Il futuro dei nostri cuochi è all’estero”

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Lo chef varennese Enrico Derflingher, presidente di Euro-Toques International.
Lo chef varennese Enrico Derflingher, presidente di Euro-Toques International.

MILANO – “Dopo l’Expo il futuro dei cuochi italiani è indubbiamente all’estero, ma è fondamentale valorizzare nel mondo le nostre eccellenze alimentari come la pasta, il riso, l’olio d’oliva extravergine e i vini. Si tratta di prodotti di altissima qualità, ma forse in tal senso dobbiamo imparare dai francesi o da altri Paesi”.

Lo ha dichiarato lo chef varennese Enrico Derflingher, presidente di Euro-Toques International, nell’ambito del seminario “Le 4 potenze dell’enogastronomia italiana a Expo”, tenutosi giovedì 3 settembre a Palazzo Italia a Milano nell’ambito degli eventi organizzati da Padiglione Italia e coordinati dalla Fondazione Censis.

Con alle spalle ben 22 anni di esperienza all’estero – di cui tre presso la casa reale inglese e altrettanti alla Casa Bianca al servizio del presidente Bush padre, senza contare gli ultimi 10 anni trascorsi in Giappone, dove ha supervisionato l’apertura di ben 32 ristoranti italiani – Derflingher è attualmente impegnato a portare avanti la mission di Euro-Toques che, per tutta la durata di Expo, ha trasferito il suo quartier generale a Villa Lario di Mandello, dove si susseguono eventi con chef stellati, capi di Stato e rappresentanti istituzionali.

Ieri Derflingher è stato appunto chiamato a portare la sua testimonianza su cosa contraddistingue e rende inimitabile nel mondo il “saper fare” in cucina tipicamente italiano.

“Sto già lavorando – ha rivelato lo chef – a due nuovi progetti all’estero: uno negli Emirati Arabi, l’altro in America. Sicuramente lavorare fuori non è facile poiché è molto forte la competizione con tanti chef di altre nazioni, in primis la Francia e la Spagna, ma possiamo e dobbiamo fare squadra per valorizzare e spingere i nostri straordinari prodotti. La cucina italiana, dopo quella cinese, è la più “mangiata” nel mondo. I grandi ristoranti gourmand una volta erano tutti francesi, ma da 3-4 anni a questa parte la tendenza è cambiata e anche noi italiani dettiamo le regole. Questo è certamente motivo di orgoglio”.

Il presidente di Euro-Toques International ha altresì ribadito l’importanza di combattere contro la contraffazione alimentare.

“I nostri prodotti venduti nel mondo sono per la maggior parte pseudo-italiani – ha affermato Derflingher – e soltanto un terzo sono realmente autentici. Occorre assolutamente un’inversione di tendenza e, in questo senso, Expo rappresenta un volàno importantissimo per far ripartire correttamente il mercato. Ricordo che per la cena dell’apertura delle Olimpiadi di Pechino, da me curata, volevano darci a tutti i costi gli spaghetti cinesi. Io ho dovuto combattere per 6 mesi per avere quelli italiani perché, senza mettere in discussione la bontà del loro prodotto, io che sono italiano e usavo il pomodoro italiano, l’olio e il parmigiano reggiano non potevo certo usare gli spaghetti cinesi per preparare il mio piatto…”.