Parola al sindaco: “Perché vendiamo Linee Lecco”

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Virginio Brivio

LECCO – Potrebbe divenire operativa già dal prossimo lunedì la proposta vagliata dalla Giunta comunale di mettere in vendita Linee Lecco, la società che gestisce il trasporto pubblico in città e di cui il Comune è proprietario unico. Una decisione importante quella che gli amministratori si troveranno a vagliare in Consiglio Comunale, nei confronti di un servizio che riguarda l’intera cittadinanza.

L’Amministrazione guidata dal sindaco Virginio Brivio spinge con convinzione per la vendita della società, mentre l’opposizione si è detta pronta a dare battaglia avanzando dubbi e timori sull’operazione. Ma quali sono le motivazioni che hanno diretto la Giunta a questa scelta? Lo abbiamo chiesto al primo cittadino…

“Ho l’impressione che si stia passando un messaggio sbagliato:  già da 8 anni il servizio non è più gestito da un incarico diretto tra Comune e Linee Lecco, per via dell’obbligo di appaltare il trasporto pubblico locale attraverso una gara. Linee Lecco ha dovuto obbligatoriamente mettersi sul mercato confluendo in Lecco Trasporti, una società più ampia della quale fanno parte le quattro aziende che hanno partecipato e vinto la gara bandita da Comune e Provincia per affidare il trasporto pubblico in città e nel territorio provinciale; a loro posto, però, poteva anche vincere anche un altro concorrente proveniente da fuori provincia”.

Converrà con me che possedere una società pubblica che si occupa del trasporto in città è qualcosa di diverso che doversi rapportare ad un gestore privato..

“Di fatto è come se fosse un soggetto privato, proprio perché non esiste un rapporto diretto con il Comune, tanto che le fatture che paghiamo non sono intestate a Linee Lecco, ma a Lecco Trasporti”.

Però di fatto siete voi gli amministratori, cosa cambierà se al Comune subentrerà un privato? Potranno esserci ripercussioni sul servizio e sulle tariffe?

“E’ nel contratto con il quale si affitta il servizio che devono essere poste le garanzie al trasporto pubblico. Già ora è così: non è il Comune azionista che impone degli indirizzi alla società,  ma è nel capitolato di gara che sono fissate le clausole relative ai prezzi e alle linee. Le condizioni che vengono fissate valgono e sono vincolanti indipendentemente che il soggetto giuridico che si aggiudica il servizio sia pubblico o privato”.

Cosa vi spinge a vendere Linee Lecco?

“E’ importante che Linee Lecco incrementi la propria capacità e le proprie forze unendosi ad altri operatori, perché la prossima gara d’appalto sarà sovra-provinciale: la  legge regionale approvata lo scorso anno prevede che il trasporto pubblico sia organizzato mettendo insieme le quattro province di Lecco, Como, Sondrio e Varese; saranno permessi al massimo dei sub-ambiti di gara che per il nostro territorio coinciderebbero come minimo al bacino provinciale.

E’ quindi importante che Linee Lecco riesca a rafforzare la propria presenza, portando il proprio patrimonio di conoscenza della realtà del trasporto pubblico, prima di questa gara;  il rischio è che Linee Lecco possa rappresentare solo una piccola parte di una società che concorrerà per l’appalto. Poi ci sono degli obblighi di legge da rispettare…”

Quali?

Entro fine anno dobbiamo ridurre le nostre partecipazioni ad una sola società e per questo abbiamo dovuto studiare due tipi di indirizzo: la dismissione del Polo Logistico e di Linee Lecco. Per quest’ultima avremmo preferito e speriamo ancora di attuare un’operazione con altre società pubbliche dei territori limitrofi, cosa che non si esclude nella gara, anche se finora nessuna di queste ha manifestato interesse. La stessa normativa ci spinge ad esaminare il tema dell’acqua e dei rifiuti, rispetto ai quali è possibile pensare ad una gestione “in house”, al contrario del trasporto pubblico dove siamo invece obbligati a bandire una gara”.

C’è chi ha denunciato una certa fretta nel portare a compimento questa operazione…

Al contrario, siamo in ritardo: il Consiglio Comunale doveva riesaminare il caso nell’autunno scorso dopo il termine del 31 di luglio, con la  scadenza dei tempi per le società pubbliche confinanti di manifestare il proprio interesse verso Linee Lecco”.

Qual è stato l’andamento della società negli ultimi anni?

“Anni di copiosi tagli: soprattutto nel 2011 e 2012, la riduzione degli stanziamenti statali ha comportato anche un ridimensionamento contrattuale, impugnato da Lecco Trasporti con un ricorso ancora pendente. Alle minori entrate abbiamo assistito ad un generico aumento dei costi e l’operato della società è stato quindi orientato ad una capacità di razionalizzare, con tagli che hanno sfiorato il 15%.

Di contro, c’è stata la capacità dimostrata da Linee Lecco di aggiudicarsi due appalti con gara pubblica, quelli delle aree di sosta di Comune e Ospedale, che resteranno nel patrimonio della società; inoltre si è cercato di mantenere quell’integrazione tra il capoluogo e le linee esterne di collegamento verso Calolzio, Bellagio, Valmadrera e Galbiate, con un impegno importante che ha visto partecipe anche l’Amministrazione Comunale. Il mio è complessivamente un giudizio positivo, visto il contesto nel quale la società ha dovuto operare in questi anni”.

Tra le modifiche che verranno apportate allo statuto, al Consiglio di Amministrazione e al presidente della società subentrerà un amministratore unico. Chi ricoprirà l’incarico?

“Faremo questa valutazione dopo che il Consiglio Comunale avrà approvato il provvedimento. Credo che la scelta ricadrà verso un profilo di natura amministrativa e aziendale, con  competenza squisitamente economica, in vista della gestione della gara e delle quote societarie, quindi del rapporto con l’acquirente”.

Tornando alla scelta di mettere in vendita una società di trasporto pubblico, come si concilia questa decisione con un ideale di mobilità sostenibile di cui la vostra Amministrazione si è spesso fatta promotrice?

Mobilità sostenibile non è solo essere proprietari di una società di trasporto: perseguiremo comunque questo obbiettivo, da un lato potenziando il trasporto pubblico locale, stando bene attenti a fornire gli strumenti necessari affinché ci siano più corse o agevolazioni. La mobilità riguarda anche altre cose: per esempio il tema dei parcheggi attorno al centro storico, l’attenzione all’interscambio tra il trasporto pubblico su gomma e le linee ferroviarie… ci sono tanti altri cantieri che possono essere portati avanti”.

Le pongo una domanda provocatoria: nella città di Tallinn, capitale dell’Estonia, i trasporti pubblici dal primo gennaio 2013 sono diventati gratuiti.  Uno sforzo economico importante per le amministrazioni  ma che ha già fatto registrare risultati sensibili  in termini di riduzione del traffico e della conseguente diminuzione dello smog. Perché Lecco non ha pensato ad un’azione straordinaria di questo tipo?

“Trasporti totalmente gratuiti la vedo difficile, ma sono d’accordo nel pensare che dobbiamo osare di più. Per esempio nei momenti più critici per la mobilità, durante le festività natalizie, un segnale forte potrebbe essere far si che si possano usare i mezzi gratuitamente, magari con un isola pedonale più ampia intorno al centro. Dobbiamo sicuramente avere più coraggio e più determinazione di quella che finora ci abbiamo messo”.