LECCO – Smantellamento del campo del Bione, un’accoglienza diffusa su tutto il territorio provinciale; minori tempi d’attesa per l’identificazione, soluzioni per “occupare il tempo” dei migranti, sostegno finanziario per la gestione dell’emergenza, maggiore coordinamento con volontariato e associazioni, evitare ulteriori nuovi arrivi nella città di Lecco: queste sono le proposte del Partito Democratico di Lecco per superare l’emergenza e migliorare il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo nel lecchese.
“Come Partito Democratico di Lecco ci siamo, fin da subito, mossi per monitorare e tenere alta l’attenzione sulla gestione dei processi d’identificazione e accoglienza – ribadisce il Segretario Cittadino Giovanni Fornoni – sia attraverso i nostri rappresentanti in Parlamento, che con la quotidiana attenzione e presenza dei nostri Consiglieri comunali, convinti dell’obbligatorietà dell’aiuto in favore di persone che, rischiando la vita, fuggono da situazioni drammatiche sognando una nuova esistenza, per molti di loro l’unica possibile, nei paesi della UE. Tuttavia diverse sono le criticità che come PD abbiamo rilevato in questi mesi: l’accoglienza, infatti, dopo le prime fasi, non può affrontare solo le urgenze logistico-organizzative legate alla presenza sul territorio dei migranti e tale approccio non può essere sufficiente per garantire un adeguato livello di qualità della vita alle persone ospitate e soprattutto una reale integrazione con le comunità del territorio. Da questo punto di vista è evidente che sia necessario superare, lavorando per il suo smantellamento graduale, la soluzione del campo del Bione ed evitare nuovi arrivi a Lecco dove ormai la capacità dell’accoglienza ha raggiunto il limite fisiologico”.

Oltre al superamento del campo del Bione, il PD Città di Lecco chiede ai livelli statali (Ministero dell’Interno e Prefettura) di supportare con decisione l’azione degli Enti Locali tesa a superare le problematicità rilevate fino a oggi attraverso “una maggiore e più efficace azione di coordinamento da promuovere e supportare con le realtà di volontariato e associazionismo coinvolte nell’accoglienza nei vari territori” e soprattutto la pianificazione dell’ospitalità attraverso un’accoglienza diffusa sul territorio, definendo un tetto percentuale rispetto al numero di abitanti di ciascun Comune, “consentendo agli stessi di esprimere un parere preventivo, anche se non vincolante, sulle localizzazioni”.
“Vogliamo, in tal senso, promuovere l’intervento dei nostri Parlamentari affinché il Governo appoggi con fermezza la richiesta di destinare risorse economiche aggiuntive agli Enti locali o come quota parte pro-capite di quella già destinata all’accoglienza (attualmente gestita quasi al 100% dai gestori delle strutture di accoglienza), sostenendo così anche la necessaria azione delle comunità locali che si trovano ad affrontare le criticità quotidiane dell’emergenza migratoria. Tali risorse potrebbero essere trasferite agli Enti locali dal Ministero dell’Interno tramite le Prefetture”.

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