Rita Borsellino
a Lecco per la Carovana Antimafia

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Rita Borsellino

LECCO – “Se sai contare inizia a camminare”: è questo lo slogan con cui nella serata del prossimo giovedì 16 maggio la Carovana Internazionale Antimafia farà tappa anche a Lecco. L’appuntamento lecchese si inserisce in un tour nazionale più ampio, che tra il 10 e il 16 maggio toccherà diverse città della Lombardia, per promuovere una cultura della legalità e sensibilizzare la popolazione.

“Su circa 50 tappe – ha sottolineato Gianpietro Tentori di Legambiente, una delle associazioni che sostengono la Carovana Antimafia – ben 31 si svolgono in città del centro-nord, a dimostrazione che la mafia al nord ormai esiste ed è un fenomeno ampiamente diffuso, nonostante qualcuno che poi ha preso tanti voti affermarmi il contrario”. Secondo il portavoce di Legambiente, “al nord il fenomeno mafioso è sempre più legato al traffico e allo smaltimento dei rifiuti, ma anche allo scavo di terreni e alla realizzazione di grandi opere, nelle quali la mafia ormai è penetrata per una debolezza normativa in campo ambientale”.

“La Carovana Antimafia – ha ricordato Davide Ronzoni, presidente di Arci Lecco – era nata nel 1994 a seguito delle stragi mafiose siciliane, come movimento di opposizione a una tematica allora molto delicata e sentita. Oggi, a 19 anni di distanza, quegli stessi argomenti sono ancora tristemente attuali: la mafia è inserita a pieno regime nel sistema economico-politico italiano, anche in Lombardia”. “In questi 20 anni – ha affermato Ronzoni – il mondo dell’associazionismo e dei sindacati si è mosso per chiedere delle leggi che ridestinassero i beni confiscati alla mafia, sull’onda di manifestazioni popolari e di una maggior presa di coscienza contro il sistema malavitoso”.

In quest’ottica si inserisce dunque l’appuntamento con la Carovana Antimafia, che alle ore 20 di  giovedì 16 maggio arriverà a Lecco, presso il Centro Civico di Germanedo in via dell’Eremo 28. La serata si aprirà con la degustazione di alcuni prodotti provenienti dai terreni confiscati alle mafie; alle 21, invece, alla presenza del sindaco Virginio Brivio seguirà l’incontro con Rita Borsellino, parlamentare europea e presidente del movimento “Un’altra storia”, e Calogero Parisi, artefice della Carovana siciliana e presidente della cooperativa “Lavoro e non solo” di Corleone, nata proprio su un terreno confiscato.

“E’ importante sottolineare – ha affermato Paolo Cereda, portavoce dell’associazione Libera – che la Carovana richiama fortemente al discorso delle mafie al nord, un fenomeno in continua evoluzione che ha portato la criminalità organizzata a infiltrarsi anche nel nostro territorio, diventando un sistema criminale collaudato e basato su una triangolazione micidiale: il mafioso che corrompe e presta più soldi delle banche, l’imprenditore che non solo è vittima del racket ma spesso cerca nuovi sbocchi commerciali e il politico inteso anche come semplice funzionario comunale, senza per forza arrivare agli assessori e alle grandi cariche istituzionali”. “C’è il rischio – ha concluso Cereda – di una società civile sempre più mafiosa e di una mafia sempre più civile, che si muove anche su nuove frontiere come le sale da gioco: per questo la società civile è chiamata a lavorare contro l’atteggiamento della mafiosità, proponendo una cultura di responsabilità tramite gli strumenti dei campi estivi, che in Lombardia costituiscono un segnale netto e forte”. A tal proposito, un campo volontario antimafie denominato “Mettiamo in scena la legalità” è previsto anche a Campsirago, antico borgo rurale alle pendici del Monte San Genesio, tra il 26 luglio e il 4 agosto.

Alla Carovana Antimafia, oltre al mondo delle associazioni – Arci Lecco, Libera, Legambiente, Consolida, SoLeVol, Movimento Consumatori, Auser, GIT (Banca etica del Gruppo Iniziativa Territoriale) e Cooperativa Mondo Equo, hanno aderito anche i sindacati: “per il sindacato – ha affermato Guerino Donegà della CGIL – la Carovana rappresenta un’occasione per affrontare il tema del lavoro. Uno degli strumenti più determinanti che ha cambiato l’approccio alla mafia è stato la confisca dei beni, che però presenta anche un effetto collaterale: il fallimento, la chiusura e la perdita di valore economico dell’azienda confiscata”.

“Per affrontare questo problema – ha spiegato Donegà – la CGIL e altre associazioni hanno intrapreso la campagna “Io riattivo il lavoro”, volta a presentare al Parlamento una legge di iniziativa popolare per evitare il fallimento delle aziende confiscate grazie ad alcuni provvedimenti ad hoc”. “Lo stare insieme di tante associazioni a sostegno della Carovana Antimafia – ha concluso Assunta Bonaiti della CISL – è la forza più grande, è il valore che ci sostiene nella volontà di far luce su un tema oscuro come quello delle infiltrazioni mafiose”.